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Msc-Fincantieri, 200 milioni per il restyle di 4 navi

L’operazione sarà portata a termine entro il 2015 grazie al sostegno assicurativo-finanziario di Sace – Secondo uno studio di Morgan Stanley, il settore delle crociere è uno dei meno vulnerabili in tempo di restrizione dei consumi – Nei prossimi anni il tasso di crescita si manterrà al 5%.

Msc-Fincantieri, 200 milioni per il restyle di 4 navi

Un piano da 200 milioni di euro per il restyle di quattro navi. Lo chiamano programma “Rinascimento” ed è stato annunciato oggi da Msc Crociere, che porterà a termine l’operazione grazie al sostegno assicurativo-finanziario di Sace, gruppo controllato dalla Cdp che sostiene le imprese italiane attive all’estero. I lavori, da completare entro il 2015, sono stai affidati a Fincantieri.   

Il piano prevede di rinnovare gli spazi e la tecnologia delle quattro navi Msc di classe Lirica, ognuna delle quali ospiterà circa 200 cabine in più. “Il  tutto in tempi molto stretti – ha spiegato Gianni Onorato, Ceo di Msc –, circa nove settimane per ogni nave. Non è un dettaglio, perché nel nostro settore ogni giorno in più comporta costi ulteriori per centinaia di migliaia di euro”. 

Secondo i dati forniti da Sace, l’industria delle crociere è cresciuta costantemente nell’ultimo decennio a livello globale, e manterrà un tasso di crescita del 5% nei prossimi anni, nonostante le difficoltà congiunturali. Anzi, secondo recenti rilevazioni di Morgan Stanley, il settore è uno dei meno vulnerabili in tempo di restrizione dei consumi.

“L’Italia, con una quota del 20%, rappresenta il nostro mercato principale – ha continuato Onorato –. La crisi si è sentita, ma i risultati ottenuti in altri Pasi ci hanno permesso di compensare la redditività. In ogni caso, anche se il mercato del turismo italiano ha registrato un calo del 15%, le crociere resistono molto meglio alla crisi e anzi continuano a crescere. Siamo convinti che il 2014 sarà ancora migliore del 2013”.

Il business crocieristico mondiale conta attualmente su un patrimonio di 282 navi e negli ultimi anni la maggior parte degli investimenti si è spostata dal segmento standard/economy a quello Plus/delux. L’America del Nord continua a rappresentare il 55-60% del mercato, seguita dall’Europa (30-35%) e dai Paesi emergenti asiatici e latinoamericani (10-15%). Nel 2012 sono stati circa 12 milioni i crocieristi nordamericani, contro i sei milioni provenienti dall’Europa e i tre milioni di origine sudamericana o asiatica. Un volume che nei prossimi anni dovrebbe aumentare del 3-5% annuo. 

Msc punta “a crescere in Europa, dove il numero delle persone che vanno in crociera è ancora sensibilmente inferiore a quello del Nord America – ha  precisato ancora Onorato –. Tuttavia, stiamo puntando molto anche su Paesi emergenti come Turchia e Russia, due piazze che negli anni stanno diventando sempre più importanti”. 

Per crescere, naturalmente, è necessario investire e migliorare i servizi. Nel mondo delle crociere, i costi fissi sono talmente elevati che possono essere sostenuti solo in un modo: non alzando le tariffe, ma portando a bordo sempre più persone. E questa strada obbligata ha fatto in modo che diverse categorie di consumatori abbiano scelto la vacanza in crociera proprio perché spinti dalla crisi. 

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