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Mps vola, Unicredit scende ma la Borsa va

Dopo una seduta in altalena Piazza Affari guadagna lo 0,5% grazie al vistoso sprint di una parte delle banche, di Cnh e di Saipem – Arretrano Telecom Italia, Stm e Prysmian – Positivi anche gli altri listini europei

La fumata nera di Doha non mette fuori gioco né petrolio né Borse. Dopo un primo sbandamento iniziale le piazze del Vecchio Continente si riprendono e chiudono in territorio positivo, a Wall Street gli indici proseguono in moderato rialzo e il petrolio Wti dopo un calo di circa il 2% riduce il rosso dell’1% scambiando attorno ai 41 dollari al barile mentre il Brent ha praticamente annullato i ribassi della mattina.

Il Ftse Mib ha chiuso con un progresso dello 0,55% nonostante la giornata di stacco dei dividendi. Tra questi per esempio, Unicredit, Mediolanum, Banco Popolare, Finecobank. Parigi +0,26%, Francoforte +0,68% e Londra +0,15%

A Doha non è stato raggiunto l’accordo per congelare la produzione ai livelli di gennaio, ma le affermazioni del ministro dell’energia russo sulla possibilità di un futuro accordo hanno contribuito ad allentare le pressioni. La giornata è oggi scarna di dati macro rilevanti e il mercato guarda alla riunione di giovedì della Bce. Il cambio euro dollaro si attesta a 1,1318 in leggero rialzo dello 0,18%. A Wall Street le vendite colpiscono Netflix che oggi, dopo la chiusura di Borsa, pubblicherà i conti del primo trimestre. I dubbi del mercato riguardano la capacità di continuare a fare crescere la base di utenti. Acquisti invece su Hasbro dopo la trimestrale oltre le attese e su Disney sulla scia del buy degli analisti di Pivotal Research.

A Piazza Affari i migliori titoli del Ftse Mib sono i finanziari: Banca Monte Paschi Siena +8,24%, Anima +5,76%, Ubi Banca +4,98%. In evidenza anche Saipem +5,21% e Unipol +5,36%.

Esce dal coro Unicredit che cede il 3,43%, peggior titolo del Ftse Mib, seguito da Stm -1,75%, Telecom Italia -1,68%, Prysmian -0,99% e Yoox -0,60%, in una giornata comunque di stacco delle cedole per molti titoli.

ENTRO IL 30 MAGGIO CONSULTAZIONE CONSOB SULLE TRIMESTRALI
Scade il 30 maggio la consultazione pubblica avviata dalla Consob sulle trimestrali. L’authority ha messo in consultazione da settimana scorsa un documento sull’analisi dell’impatto che una eventuale reintroduzioni dell’obbligo di trimestrali avrebbe sul mercato. La Direttiva europea Transparency II ha abolito le trimestrali lasciando però la possibilità ai singoli Paesi di reintrodurla a determinate condizioni e previa analisi dei costi e dei benefici.

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