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Mps verso un nuovo piano: possibili 4mila esuberi

Wikimedia Commons - Herbert Frank

Dopo il fallimento della trattativa con Unicredit, per Mps inizia un nuovo percorso che potrebbe portare fino a 4mila esuberi. Il primo passo è però un altro: lo Stato, titolare del 64% della Banca, dovrà chiedere a Bruxelles una proroga per la privatizzazione, visto che il termine già concordato scade il 31 dicembre 2021. “Se ora si otterrà dall’Europa un tempo abbastanza lungo, penso ad almeno due anni, le condizioni di cedibilità di Mps potranno migliorare”, ha detto lunedì Carla Ruocco, presidente della Commissione banche.

Ma il tempo non è l’unica variabile. È necessario un altro aumento di capitale sul mercato: per questo l’amministratore delegato, Guido Bastianini, riprenderà in mano il piano strategico di dieci mesi fa e lo modificherà alla luce degli ultimi sviluppi. Il documento sarà pronto fra qualche settimana e servirà al Tesoro per trattare con l’Antitrust europeo la proroga della privatizzazione.

Il negoziato è ancora tutto da intavolare, ma è già chiaro a tutti che Bruxelles chiederà di ridurre ulteriormente il costo del lavoro. “Mps ha abbastanza spazio, ci sono bacini di colleghi che su base volontaria potrebbero accedere al fondo esuberi – ha detto Bastianini in Commissione banche – I numeri sono abbastanza vari, da 2.500 a fino a 4 mila”.

Secondo le stime dell’amministratore delegato, nel caso peggiore (4mila esuberi su 21mila dipendenti) serviranno “circa 950 milioni di spesa”, che consentirebbero di “ottenere una riduzione del costo del personale di 315 milioni annui nel 2026”. I soldi andranno trovati sul mercato, nell’ambito dell’aumento di capitale che fra circa tre mesi dovrebbe raccogliere intorno ai tre miliardi di euro.

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Categories: Finanza e Mercati