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Mps, torna in utile per 242 milioni: cda dimissionario

Il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi si è dimesso, convocando l’assemblea ordinaria e straordinaria per il 18 dicembre, quando sarà varato il nuovo board, che rispecchierà il nuovo assetto societario, dopo la ricapitalizzazione precauzionale. Lo rende noto l’istituto senese. Dimissioni anche per i componenti del collegio sindacale. Nel nuovo cda 10 membri su 13 saranno espressi dal Tesoro, che sarà l’azionista di controllo con il 70% del capitale.

Ma questa non è l’unica notizia di oggi. Il cda di Mps ha infatti approvato i conti relativi ai primi nove mesi dell’anno in corso chiusi nei quali è stata registrata una perdita pari a 3 miliardi di euro a fronte degli 849 milioni di rosso dello stesso periodo del 2016. A pesare sono soprattutto le rettifiche sui crediti. 

Buone notizie sul terzo trimestre del 2017, chiuso con un utile di 242 milioni, grazie all’impatto positivo del burden sharing (554 milioni) che ha neutralizzato 280 milioni di costi di ristrutturazione per l’uscita di 1.200 dipendenti e l’impatto negativo di 46 milioni per il contributo al Fitd (Fondo interbancario di tutela dei depositi).

Nei primi nove mesi del 2017 i ricavi ammontano a 3,2 miliardi di euro, in calo del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per la flessione del margine di interesse e delle commissioni nette. Nel terzo trimestre 2017 i ricavi, pari a 1,37 miliardi sono invece di euro aumentati di 451 milioni rispetto al trimestre precedente, principalmente ascrivibili agli effetti relativi all’operazione di burden sharing.

Il margine di interesse dei primi nove mesi del 2017 è risultato pari a circa 1,374 miliardi di euro, in flessione del 9,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre nel terzo trimestre è pari a  470 mln di euro, in crescita sui tre mesi precedenti di circa 24 milioni di euro (+5,5%).

Le commissioni nette risultano pari a circa 1,213 miliardi di euro, in riduzione del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2016 a causa principalmente della contabilizzazione del costo della garanzia sulle emissioni governative emesse nel primo trimestre e dei minori proventi rivenienti dal comparto del credito (a fronte di volumi inferiori all’anno precedente soprattutto con riferimento alle componenti a
vista e a breve termine) nonché dei minori proventi sui servizi di pagamento a seguito dell’avvenuta cessione del ramo del merchant acquiring al 30 giugno 2017. La dinamica rispetto al trimestre precedente si pone in flessione del 17,5% per un minor gettito delle commissioni sul credito un rallentamento stagionale dell’attività di collocamento e per minori servizi di pagamento a seguito della citata cessione del ramo acquiring.

Il risultato operativo lordo del Gruppo risulta pari a 1.331 milioni di euro (1.488 milioni di euro quello relativo ai primi nove mesi del 2016), con un contributo di 745 mln di euro del terzo trimestre 2017, in crescita sul trimestre precedente, comprensivo degli effetti relativi al burden sharing. Da segnalare che nei 9 mesi Monte dei Paschi ha contabilizzato rettifiche nette di valore per deterioramento crediti, attività finanziarie e altre operazioni per circa 4,9 miliardi di euro, superiori di 2,884 miliardi di euro rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. Nel terzo trimestre le rettifiche su crediti pari a 175 milioni mostrano invece una componente ordinaria in “forte flessione” trimestre su trimestre.

A Piazza Affari il titolo ha concluso la seduta in ribasso dello 0,44% a 4,496 euro.

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