Mps torna in utile nel primo trimestre 2018 e il titolo prende il volo a Piazza Affari (+9,7%, a 2,984 euro). Fra gennaio e marzo Monte dei Paschi di Siena ha realizzato profitti per 188 milioni di euro, con un risultato operativo lordo di 304 milioni (il doppio rispetto al trimestre precedente) e un “significativo miglioramento” dei principali indicatori economici su base annua. Tra questi, spiega Montepaschi, un risultato operativo netto di 166 milioni (da -3 milioni) e un risultato ante imposte di 111 milioni (da -129 milioni).
Quanto al fatturato, si è attestato a 877 milioni di euro, in flessione del 6% su anno, principalmente a causa del margine di interesse e delle commissioni nette.
I costi sono scesi di circa il 12% anche per la manovra di riduzione del personale realizzata lo scorso novembre. Giù anche gli oneri operativi (-8,7%, a 573 milioni).
Sul fronte commerciale, la raccolta complessiva del Gruppo Mps ha toccato quota 193,2 miliardi di euro (-6,4% su anno). Nel dettaglio, la raccolta diretta si è attestata a 97,9 miliardi, in calo di 11,5 miliardi rispetto ai valori di fine marzo 2017, mentre la raccolta indiretta si è fermata a 95,3 miliardi, in calo di 1,6 miliardi per la contrazione del risparmio amministrato (-2,7 miliardi), sul quale “ha influito la movimentazione di una rilevante posizione corporate.
Sono cresciuti invece il risparmio gestito (+1,1 miliardi) e gli impieghi (+0,9 miliardi di euro da fine dicembre 2017) grazie alla crescita del 20% su base trimestrale delle nuove erogazioni di mutui.
Montepaschi spiega poi di aver contabilizzato “rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con impatto sulla redditività complessiva per complessivi 138 milioni, inferiori di 171 milioni di euro rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell’anno precedente”.
Giovedì Mps aveva fatto sapere di aver completato la più grande cartolarizzazione di sofferenze a livello europeo (24,1 miliardi di euro).