L’assemblea degli azionisti di Monte dei Paschi ha nominato Massimo Tononi nuovo presidente di Banca Mps. Tononi, già parte del cda dell’istituto dopo le dimissioni di Alessandro Profumo arrivate lo scorso luglio, si insedierà ufficialmente il prossimo 22 settembre. Ex manager di Goldman Sachs ed ex presidente di Borsa Italiana e Prysmian, guiderà le sorti della banca senese nel futuro, prendendosi la responsabilità di affrontare sfide importanti, primo fra tutti il piano per l’aggregazione promosso dalla Bce.
La sua candidatura a presidente è stata proposta da Fondazione Mps, Fintech e Btg Pactual che continua a reggere l’azionariato di Monte dei Paschi nonostante una quota sindacata caduta allo 0,49% (le quote complessive sono però stabili al 9,12%. Presente all’assemblea anche il ministero dell’Economia, azionista di Mps con il 4% del capitale, che però non ha partecipato al voto “in considerazione della particolarità della partecipazione acquisita” , vale a dire come restituzione degli interessi sui Monti Bond e per lasciare agli altri soci “la determinazione sulla governance della banca”.
L’importanza del piano di aggregazione è stata ribadita oggi dall’amministratore delegato Fabrizio Viola che ha sottolineato come “Mps non abbia un piano B. Il piano industriale stand alone che abbiamo ci dice cosa dobbiamo fare se a breve non si concretizza un’aggregazione. Ma è difficile ipotizzare un destino diverso per la banca”.
Nonostante ciò i tempi per una fusione non sono ancora prevedibili. Ad allungare l’iter hanno contribuito, secondo Viola, “la crisi greca, le turbolenze della Cina, e anche la valutazione Srep” con la quale l’Eurotower sta esaminando la solidità macroprudenziale dei maggiori istituti direttamente vigilati.
All’inizio del pomeriggio il titolo in Borsa di Mps guadagna lo 0,85%, a 1,777 euro.