Il Tesoro entrerà nel capitale di Mps per effetto del contratto sui Monti bond che consente anche il pagamento in azioni, quando la banca chiude in perdita come avvenuto nel 2014.
E’ quanto riporta Reuters citando una fonte del Ministero dell’Economia, che ha ricordato i termini del regolamento dell’emissione dei cosiddetti Monti bond: “Il contratto lo prevede in caso di perdita”, ha detto la fonte, specificando che questo riguarda il pagamento della cedola che avverrà a luglio 2015 e che riguarda i 243 milioni di interessi maturati sul 2014.
La notizia ha subito scosso i mercati: il titolo Monte dei Paschi, che stamattina a Piazza Affari apriva sul valore di 0,4045 euro, è immediatamente schizzato oltre quota 0,5%, guadagnando in pochi minuti il 19% e finendo in asta di volatilità per eccesso di rialzo.
Secondo stime di mercato, sulla base della capitalizzazione attuale il Tesoro avrebbe un 10% circa, mentre in una prossima situazione post aumento di capitale da 3 miliardi, che la banca farà entro il secondo trimestre, questa quota potrebbe diluirsi attorno al 5%.
Lo scorso anno Mps aveva potuto godere della clausola del contratto che prevedeva la facoltà che la banca scegliesse di pagare la cedola, anche in caso di perdita di esercizio, non in azioni ma attraverso l’emissione di nuovi Monti bond poi ripagati al Tesoro con l’aumento da 5 miliardi fatto lo scorso anno.
Ieri Mps ha approvato gli schemi di bilancio 2014 indicando una perdita netta di esercizio di 5,34 miliardi di euro. Il calendario finanziario prevede che il consiglio di amministrazione esamini il progetto di bilancio il prossimo 4 marzo.