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Banche, Commissione: Casini striglia il dg del Tesoro, La Via

Il Dirrettore generale del Tesoro sotto tiro alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche: troppo reticente sulla crisi del Monte dei Paschi e il Presidente Casini lo redarguisce

Banche, Commissione: Casini striglia il dg del Tesoro, La Via

Scintille alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche durante l’audizione del direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, sul tema Banca Monte dei Paschi di Siena, di cui fino a qualche giorno fa sembrava potesse diventare addirittura il presidente.

La Via ha iniziato rispondendo alle domande della commissione – guidata da Pierferdinando Casini – sulla partecipazione del Governo al capitale dell’istituto: “l’intervento pubblico nel capitale di Mps è comunque di natura temporanea e il Ministero azionista dovrà cedere la partecipazione acquisita (68% del capitale) entro l’arco temporale di riferimento del Piano, ossia entro 5 anni”

“Per la determinazione del prezzo delle azioni ordinarie di nuova emissione da assegnare in conversione e del prezzo di sottoscrizione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze,- ha detto La Via – si è reso necessario calcolare il valore delle azioni della Banca prima dell’aumento di capitale, sulla base di quanto disposto dal decreto legge”.

I detentori di strumenti finanziari subordinati hanno ricevuto nuove azioni ad un prezzo unitario pari a 8,65 euro. Il prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale per il Ministero è stato, invece, pari a 6,49 Euro per azione, calcolato applicando le metodologie di calcolo di cui all’Allegato del decreto legge.

La stima del valore delle azioni già emesse è stata elaborata dalla società di consulenza Pwc ed asseverata dall’esperto indipendente nominato da Banca d’Italia.

Una volta concluso l’intervento sugli impegni futuri del Governo, il dg del Tesoro ha iniziato a rispondere alle domande sulla ricostruzione dei fatti della crisi di Mpf. La Via ha dichiarato che il Mef mise in guardia la Fondazione Mps “sui forti rischi” connessi all’aumento di capitale del 2011, sollecitando Rocca Salimbeni ad implementare una “strategia” per ridurre la quota e la sua concentrazione.

La Via ha ricordato che al Mef spetta la vigilanza sulla legittimità e non sul merito, non potendosi il Ministero sostituire agli organi della fondazione che sonno responsabili degli investimenti.

Parte della Commissione ha però mostrato insofferenza durante l’intervento di La Via sui fatti all’epoca della crisi, insofferenza di cui si è fatto portavoce Pierferdinando Casini, ammonendo il dg perchè troppo reticente

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