Al ministero dell’Economia sono in corso le procedure per sottoscrivere entro il termine di legge del primo marzo i 3,9 miliardi di Monti bond che Banca Mps deve emettere per garantire il rafforzamento patrimoniale chiesto dall’Autorità bancaria europea (Eba), riferisce all’agenzia Reuters una fonte vicina al dossier.
“Sono in corso le procedure per rispettare la scadenza del primo marzo”, spiega la fonte.
Una seconda fonte, governativa, esclude rinvii legati a motivi di opportunità politica dopo le elezioni e le polemiche alimentate da alcuni rappresentanti di partiti sul salvataggio della banca durante la campagna elettorale.
Mps quota attualmente in calo del 2,11% a 0,2083 sopra i minimi di seduta con una flessione che secondo un trader è alimentata da “voci su ritardi di sottoscrizione dei bond” pubblici.
Banca Mps, interpellata, “non commenta” queste voci rilanciate da alcune agenzie di un ipotizzato ritardo rispetto alla scadenza di venerdì.
L’iter, lungo e complesso, per questo aiuto pubblico che costa a Mps un interesse crescente dal 9% circa, non richiede altri passaggi autorizzativi, avendo anche avuto già il parere favorevole della Banca d’Italia.
Ora, nella sostanza, avverrà una emissione sulal falsariga di un private placement tra l’emittente, Banca Mps, e il sottoscrittore dei titoli, il Tesoro, che quasi certamente attingerà al conto corrente di tesoreria, come già fatto per i Tremonti Bond, che il Monte Paschi prese per 1,9 miliardi.
Il fatto che il sottoscrittore sia pubblico, rende anche più complesso il lancio dell’emissione.
