Se salta l’aumento di capitale si mette a rischio l’intero sistema bancario. A dirlo è il presidente di Mps Alessandro Profumo, il giorno successivo al Cda in cui, insieme all’Ad Fabrizio Viola, ha confermato la sua intenzione odi rimanere alla guida dell’istituto senese, nonostante la polemica in atto con la Fondazione, azionista di maggioranza della banca.
“Ho deciso di restare e lui con me – ha dichiarato Profumo -, per una ragione molto semplice: se ce ne fossimo andati, il traguardo della ricapitalizzazione e quindi del pieno rilancio della banca, che oggi resta molto difficile, sarebbe diventato impossibile”.
Profumo ha poi chiosato con il monito citato in apertura: “se non riusciamo a fare l’aumento di capitale, non è a rischio solo il Monte, ma l’intero sistema bancario italiano”. Per il presidente di Mps l’obiettivo è quello di far ripartire la banca mantenendone l’autonomia rispetto alla politica.
La scelta di rinviare l’aumento di capitale costerebbe, in termini di interesse sui Monti bond, circa 120 milioni alla banca, motivo per il quale la scelta della Fondazione Mps di rinviare a maggio l’operazione ha fatto storcere il naso a Profumo che, dal canto suo, chiede un aiuto più forte al Tesoro nella sua opera di moral suasion: “Mi aspettavo maggiore incisività nei confronti della Fondazione”.
Intanto, a metà mattinata, il titolo di Mps avanza in Borsa, guadagnando oltre il 2% a Piazza Affari.