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Mps: perdite per 1,43 miliardi di euro nel 2013, esternalizzazioni nel 2014

Approvato il bilancio 2013 di Monte Paschi, dopo circa 5 ore di interventi – La Banca esternalizzerà circa mille dipendenti, con un risparmio di 22 milioni di euro l’anno – La transazione da 1,2 milioni per l’ad Viola, “non è stata ancora pagata e non c’è nessun conflitto di interesse”, assicura il presidente Profumo

Mps: perdite per 1,43 miliardi di euro nel 2013, esternalizzazioni nel 2014

Dopo circa 5 ore di interventi, l’assemblea dei soci di Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato il bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2013. L’anno è stato chiuso con una perdita di 1,43 miliardi di euro e il gruppo ha già annunciato l’esternalizzazione di mille impiegati.

Al momento del voto era presente il 34,2% del capitale della banca e i favorevoli sono stati pari a oltre il 99% del capitale presente. Da notare che per la prima volta da molti anni all’assemblea di bilancio non ha preso la parola la Fondazione Monte dei Paschi, presente in sala con il nuovo Provveditore, Enrico Granata. Assente la presidente Antonella Mansi.

Il Monte dei Paschi di Siena risparmierà 22 milioni di euro l’anno dall’esternalizzazione di circa mille dipendenti del back office alla societa’ Fruendo (Accenture-Bassilichi). Lo ha indicato l’amministratore delegato, Fabrizio Viola, in assemblea. Il risparmio deriva dal combinato disposto tra i minori costi per i dipendenti e il canone fissato con Fruendo per i servizi forniti alla banca. Il contratto con Fruendo “dura 15 anni, allungabile a 18”. L’esternalizzazione dei dipendenti è operativa dall’inizio di quest’anno. 

L’importo transattivo di 1,2 milioni previsto per l’amministratore delegato di Banca Mps Fabrizio Viola per quest’anno “non è stato ancora pagato e non c’è nessun conflitto di interesse” da parte del top manager della banca. 

A dirlo è il presidente dell’istituto, Alessandro Profumo, nel corso dell’assemblea che discute sulla relazione sulla remunerazione. Il presunto conflitto di interesse, ventilato da un azionista, riguardava la possibilità di pagare l’importo transattivo a Viola in occasione della sottoscrizione di impegni vincolanti per l’aumento di capitale. Condizione che si è già avverata con il consorzio di garanzia per l’aumento.

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