Nei primi nove mesi Mps ha archiviato un rosso di 518 milioni da -1.577 dello stesso periodo del 2012. Nel solo terzo trimestre la perdita si è attestata a 138 milioni di euro, leggermente inferiore alle stime analisti. Nel trimestre il margine di interesse è in crescita de +4.1%, grazie alle politiche di pricing poste in essere dal management e l’ottimizzazione del funding commerciale.
Sui primi 9 mesi (-33,6%), rileva la società, pesa ancora il calo degli impieghi, gli oneri sui Nuovi Strumenti Finanziari per circa 238 milioni di euro e una raccolta commerciale più onerosa attuata nella prima parte dell’anno. Le commissioni nette sono risultate in linea con i risultati dei primi nove mesi del 2012 (+0,2%) grazie all’incremento dei proventi da gestione del risparmio, sostenute dai collocamenti, “che hanno più che compensato la flessione della componente correlata all’intermediazione creditizia”.
Prosegue il taglio dei costi, -11,4% gli oneri operativi sullo stesso periodo dell’anno prima, con spese del personale in calo del 10.7% e altre spese amministrative in diminuzione del 11.1%. L’indice di cost/income si attesta al 67,5% (65,9% al 31/12/12), “per effetto – speiuga la banca – della riduzione dei ricavi che è stata di intensità maggiore rispetto alla riduzione degli oneri operativi”.