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Mps pensa di raggruppare le azioni per l’aumento

Entrano nel vivo i preparativi per l’aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena previsto per la fine dell’anno in corso, subito dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre.

Il nuovo ad Marco Morelli non ha intenzione di lasciare nulla al caso e continua a lavorare su più fronti, cercando di incastrare i pezzi necessari per delineare i contorni dell’operazione.

A Piazza Affari il titolo viaggia ai minimi storici. Anche oggi le azioni della banca senese viaggiano in profondo rosso cedendo il 3% a 0,1826 euro. Un ammontare che aumenta le difficoltà di realizzazione della ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro dato che, a questo prezzo, Mps rischia di inondare il mercato di nuove azioni.

Lo scopo del nuovo amministratore delegato dell’istituto toscano sembra essere dunque quello di ridurre le dimensioni dell’operazione. Una delle ipotesi attualmente al vaglio sarebbe quella di procedere ad un raggruppamento delle azioni Mps in vista dell’aumento di capitale.

Da sottolineare che l’attuale prezzo del titolo impone di realizzare una ricapitalizzazione senza diritto di opzione, il che significa che gli attuali soci dovranno mettere mano al portafogli per mantenere intatta la loro posizione.

Nel frattempo continuano i lavori relativi alla conversione volontaria delle obbligazioni subordinate in azioni che dovrebbe coinvolgere sia gli investitori istituzionali che il pubblico retail allo scopo di sfruttare anche i bond collocati da Mps a 40mila piccoli risparmiatori, con scadenza 2018.

Parallelamente JP Morgan e Mediobanca, le banche alla guida del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale, provano a trovare possibili nuovi acquirenti. In questo senso, prosegue il confronto con in fondi del Qatar relativo a un possibile investimento di circa 1 miliardo in Mps.

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