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Mps, Passera si ritira ma il titolo sale

Imagoeconomica

Sereno-variabile alla Borsa di Milano, in una giornata di scambi limitati per la festività di Ognissanti. A metà giornata il Ftse Mib viaggia poco sopra la parità (+0,1%), come gli altri principali indici europei: Ftse 100 +0,28%, Ibex 35 +0,32%, Dax +0,24%, Cac 40 +0,19.

Fra i titoli di peso in Piazza Affari brilla Mps (+1,65% dopo una partenza sprint). La notizia di oggi è che Corrado Passera ha ritirato la sua proposta come “conseguenza dell’atteggiamento di chiusura esplicita della Banca – scrive in una lettera al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale -. A tre settimane dall’assemblea ancora non è stato possibile avviare alcun approfondimento. La nostra era una proposta seria di risanamento e rilancio, che avrebbe dato un ruolo centrale anche agli attuali azionisti”. Il tutto grazie a “primari investitori che avevano manifestato interesse ufficiale già per 2 miliardi”. L’ex banchiere è convinto che il piano di risanamento e rilancio attuale, “non ‘di salvataggio’ come troppo spesso viene definito”, per attirare investitori significativi debba essere più “robusto di quello presentato nei giorni scorsi”.

Secondo notizie di stampa ci sarebbe anche un piano di emergenza per Rocca Salimbeni, discusso dal governo con Bruxelles, con una garanzia pubblica sull’aumento a fronte della conversione obbligatoria in azioni da parte dei soli obbligazionisti subordinati istituzionali. Ieri intanto, dal Qatar, è partito il roadshow dell’ad Marco Morelli per suscitare l’interesse degli investitori nei confronti dell’aumento di capitale da 5 miliardi. Il tour proseguirà in Europa e Usa e, secondo Radiocor, sarebbe in preparazione anche un appuntamento a Singapore con Temasek, già azionista di Moncler. Domani è i in calendario una riunione del cda Mps (Morelli sarà collegato in videoconferenza) per l’approvazione delle relazioni per l’assemblea,

Archiviato il capitolo Mps, altri titoli in luce fra le blue chip sono Mediobanca, (+2,17%), in recupero dopo la brutta seduta di ieri, Brembo (+1,15%), Enel (+1,43%) e Leonardo (+1,06%). Fra i peggiori della mattina Cnh Industrial (-2,12%), Stmicroelectronics (-1,84%) e Tenaris (-1,32%).

Partenza con il segno meno per il secondario italiano, che si muove in sintonia con la controparte tedesca. La forbice di rendimento tra il dieci anni Btp e l’equivalente Bund è risalito a 151 punti base. 

Giornata moderatamente positiva per la borsa di Tokyo e le altre borse asiatiche, grazie ai dati del PMI giapponese (al top da nove mesi a 51,4 punti a ottobre dai 50,4 punti del mese precedente) e PMI cinese (salito a 51,2 punti dai 50,1 precedenti, risultando al top da luglio 2014).

A sostenere il mercato nipponico contribuisce anche la politica espansiva della Bank of Japan, che conferma tassi di interesse negativi e acquisti di asset, rinviando al 2018 l’obiettivo inflazionistico al 2%. Un nome importante come Sony registra però un calo del profitti dell’86% nel trimestre da aprile a settembre. L’indice Nikkei chiude a + 0,10%, mentre il Topix guadagnato lo 0,02%. Più incerta Seul che lima lo 0,04%.

Sul fronte macro, oltre ai dati di Cina e Giappone e alle scelte della banca centrale nipponica, si segnala che la Banca centrale australiana ha lasciato i tassi d’interesse fermi all’1,5%, come atteso, confermando la politica monetaria.

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