Il gruppo Mps ha chiuso i primi nove mesi del 2012 con una perdita netta di 1,665 miliardi, contro l’utile di 303,5 milioni registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Il risultato è legato principalmente a effetti negativi di svalutazioni e impairment su avviamenti per 1,574 miliardi. Nel solo terzo trimestre di quest’anno la perdita si è attestata a 47,4 milioni, contro l’utile di 42,2 milioni del terzo trimestre dello scorso anno.
Nei 9 mesi i ricavi complessivi del gruppo bancario si sono attestati a 4,182 miliardi, con una crescita dello 0,7% su base annua. In particolare, il margine d’interesse si è attestato a 2,369 miliardi, in calo dell’8,2%, con commissioni nette scese a 1,25 miliardi (dagli 1,362 miliardi di fine settembre 2011). Positiva per circa 155 milioni l’attività di negoziazione.
In forte crescita le rettifiche su crediti, che si sono attestate nei nove mesi a 1,3 miliardi (+56%), mentre gli oneri operativi sono rimasti stabili a 2,491 miliardi.
La banca mette in rilievo il dato sulla ripresa della raccolta diretta, a 135 miliardi, in crescita di 3 miliardi rispetto a giugno (+2,2%), con impieghi per circa 145 miliardi (+0,6% su giugno). Sottolineato anche l’incremento a 37 miliardi del portafoglio titoli e derivati del gruppo, in aumento di circa un miliardo rispetto a fine giugno per effetto della ripresa dei titoli valutati al fair value, in relazione alla riduzione dello spread Italia.
Stabile rispetto a giugno scorso il Core Tier1, pari al 10,8% a fine settembre (era al 10,3% a fine 2011).
A pochi minuti dall’apertura degli scambi il titolo di Mps perde oltre tre punti a Piazza Affari.
Secondo l’amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, il terzo trimestre segna per Monte dei Paschi una “significativa inversione di tendenza” sulla “raccolta diretta”. Nella prima trimestrale con il nuovo piano industriale, per Viola, alcune “azioni” del piano “evidenziano segnali positivi, anche se non possono ancora considerarsi pienamente effettive da un punto di vista patrimoniale, economico”.
E’ stato “un trimestre molto difficile, per tutti, per l’economia, per il sistema bancario ed evidentemente per la nostra banca”, ha aggiunto l’ad. Anzi, è stato “il trimestre fino ad oggi più difficile del 2012 sia a livello di congiuntura che a livello finanziario”.