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Mps, Mediobanca, Generali: Opa di mercato o di Palazzo? La settimana calda che attende lo tsunami della finanza italiana

Si apre una settimana caldissima per la finanza italiana dopo lo tsunami dell’Ops di Mps, Delfin e Tesoro su Mediobanca con vista su Generali. Il primo test è ancora una volta in Borsa

Mps, Mediobanca, Generali: Opa di mercato o di Palazzo? La settimana calda che attende lo tsunami della finanza italiana

Il primo test della settimana sullo tsunami che ha investito la finanza italiana con la sorprendente Ops del Monte dei Paschi su Mediobanca, ispirata dagli azionisti privati Caltagirone e Delfin ma apertamente sostenuta dal Governo Meloni, è per oggi. Dopo il terremoto di venerdì a Piazza Affari che in prima battuta ha bocciato Mps (-6,9%) e promosso Mediobanca (+7,7%), tocca oggi alla Borsa un nuovo verdetto sugli orientamenti del mercato. E il responso non sembra confermare la bocciatura iniziale, con il titolo Mediobanca che intorno alle 15.30 sale dello 0,18% e le azioni Mps che cedono l’1,45%.

Martedì sarà invece la volta di Mediobanca che riunirà il consiglio d’amministrazione per abbozzare una strategia di difesa di fronte alla scalata del Monte dei Paschi che Alberto Nagel, l’Ad di Piazzetta Cuccia, ha già bollato come “non concordata e ostile”. Poi sarà la volta del convitato di pietra, le Generali, il campione della finanza italiana che giovedì a Venezia presenterà il nuovo piano industriale ma soprattutto l’oggetto della discordia e cioè l’accordo con i francesi di Natixis per dare vita al secondo più grande asset management d’Europa. Se il Tesoro, Caltagirone e Delfin conquisteranno Mediobanca anche il Leone di Trieste finirà nella loro rete.

Opa di mercato o di Palazzo? Chi difende davvero il risparmio degli italiani? Tra fake news e realtà

Al di là delle complesse procedure e delle infinite autorizzazioni che regolano operazioni complesse che possono terremotare la finanza italiana, due sono i punti cruciali da chiarire cancellando le fake news che si addensano sul campo da gioco.

Il primo è questo: l’Ops lanciata da Mps, con la spinta di due azionisti del calibro di Caltagirone e degli eredi di Del Vecchio raccolti in Delfin e con il dichiarato appoggio del Governo Meloni, è un’operazione di mercato o un’operazione di Palazzo? Se è di mercato la politica non deve interferire e la decisione su chi vince e chi perde spetta unicamente agli azionisti e naturalmente alle Autorità di vigilanza (Bce con Banca d’Italia, Consob e Ivass in testa). Se al contrario il Governo non fa da arbitro neutrale ma anche da giocatore – come la partecipazione dell’11% del Mef nel capitale di Mps (finanziata con i soldi dei contribuenti italiani) e il dichiarato sostegno all’Ops su Mediobanca rivelano – allora non siamo di fronte a una pura operazione di mercato ma a un’operazione essenzialmente politica che punta a modificare gli equilibri di potere nei santuari della finanza italiana, prima in Mediobanca e poi in Generali.

Fake news 2: il risparmio degli italiani ancor di più nelle mani degli stranieri

La seconda fake news che s’aggira sulla finanza italiana riguarda il risparmio degli italiani con dichiarazioni un po’ spericolate della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, secondo cui l’Ops di Mps avrebbe il pregio unico di difendere il risparmio degli italiani insinuando sotterraneamente dubbi sulla bontà dell’operazione Generali-Natixis in cui non è in gioco la difesa del risparmio degli italiani che si affidano al Leone ma semmai la possibile crescita del suo rendimento. Su questo non reggono le speculazioni e spetta alle autorità di vigilanza e non al Governo, che è parte in causa, chiarire come stanno le cose.

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