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Mps, la Borsa premia il via libera all’aumento di capitale da 2,5 miliardi “da fare subito”

Carlo Musilli per FIRSTonline

Via libera dell’assemblea del Monte dei Paschi all’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro che il nuovo Ad Luigi Lovaglio vuole “fare subito” e Piazza Affari applaude. In una seduta di Borsa nella quale i titoli bancari sono stati tra i più premiati del listino, quello di Mps è stato tra i migliori con un balzo del 2,8% assai eloquente.

MPS, PERCHE’ L’AUMENTO DI CAPITALE SERVE SUBITO

Lovaglio però non vuole perdere tempo anche perchè l’aumento di capitale serve, tra l’altro, a finanziare l’uscita volontaria di 3.500 dipendenti a condizioni eccezionalmente favorevoli e cioè con uno scivolo di 7 anni in virtù di una legge che scade il 30 novembre. L’azionista Tesoro, che ha il controllo della banca con il 64,2% delle azioni, è già pronto a sborsare 1,6% miliardi della nuova ricapitalizzazione di sua spettanza.

Per la necessità di fare presto, il numero uno della banca senese ha respinto tutte le richieste di rallentare l’aumento di capitale, sia quelle provenienti da soci privati che suggerivano di attendere tempi migliori sui mercati sia quelle, più insidiose, della politica che con la leader di FdI, Giorgia Meloni, ha chiesto di aspettare la nascita del nuovo Governo prima di avviare la nuova ricapitalizzazione. Tuttavia il successo del titolo di ieri in Borsa, ha indotto anche i rappresentanti di Fratelli d’Italia a smorzare i toni.

MPS, LA VERA SFIDA E’ CONVINCERE I SOCI PRIVATI AD APRIRE IL PORTAFOGLIO

La vera sfida che Lovaglio ha di fronte è quella di convincere i soci privati, demoralizzati dai precedenti aumenti di capitale bruciati in poco tempo, ad aprire di nuovo il portafoglio e a mettere a disposizione di Mps altri 900 milioni di euro tra ottobre e novembre. D’altra parte l’impegno del Tesoro non basta e perchè l’aumento sia considerato di mercato e non un aiuto di Stato, Bce e Antitrust europeo hanno detto a chiare lettere che il 35% degli azionisti, cioè i privati, deve fare la sua parte mettendo i soldi che servono alla ristrutturazione e al rilancio della banca senese. E, per altro verso, l’uscita di 3.500 dipendenti permetterebbe a Mps di ridurre i costi di 270 milioni l’anno e di raggiungere così un risultato operativo “confortevole e al livello delle rivali”.

A confortare Lovaglio c’è anche l’interesse dei partner commerciali Axa e Anima Sgr che, a determinate condizioni, potrebbero sostenere l’aumento di capitale.

C’è infine da registrare che l’assemblea dei soci di Mps di ieri pomeriggio ha eliminato dallo statuto i limiti di età per il presidente (70 anni) e per l’Ad (67 anni) rendendo così possibile la ricandidatura di Lovaglio nella prossima assemblea di primavera.

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