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Mps in difficoltà a Piazza Affari: dubbi sull’aumento e sulla posizione del nuovo governo

Wikimedia Commons - Herbert Frank

Ennesima giornata borsistica di fuoco per Monte dei Paschi. Mentre si avvicina inesorabilmente l’avvio dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, nelle ultime sedute il titolo ha avuto difficoltà persino ad entrare in contrattazione. 

Mps: cosa sta succedendo?

A un’ora dalla chiusura e dopo aver passato gran parte della seduta in asta di volatilità, il titolo Mps perde il 4,47%% a 29,1555 euro. Già nella seduta del 26 settembre le azioni non avevano trattato, segnando alla fine un calo teorico del 34,5%.

Proprio ieri i titoli Mps sono stati raggruppati per agevolare l’aumento di capitale con un rapporto di un nuovo titolo ogni 100. Operazione che probabilmente ha incoraggiato le vendite degli investitori, dubbiosi sul futuro della banca.

Sulla situazione è intervenuta Borsa Italiana che a partire da oggi, martedì 27 settembre, e fino a successivo provvedimento, ha vietato l’immissione di ordini senza limite di prezzo (ordini al meglio).

Mps verso l’aumento di capitale

A spingere le vendite, come detto, sono i dubbi del mercato sulla buona riuscita dell’aumento di capitale, fondamentale per finanziare il piano di esuberi che prevede l’uscita di circa 3.500 dipendenti. 

Secondo quanto dichiarato dal Ceo del Monte dei Paschi, Luigi Lovaglio, “I tempi sono cruciali: l’operazione deve essere fatta entro il 30 novembre”.

C’è però anche un’altra domanda che il mercato continua a porsi: quale sarà la posizione del nuovo governo di centrodestra nei confronti dell’istituto senese? Nella mattinata di oggi, a rassicurare un po’ gli animi, sono arrivate le parole di Maurizio Leo, consigliere economico di Fratelli d’Italia. In una dichiarazione rilasciata a Reuters, Leo ha affermato: “Confidiamo che l’amministratore delegato Luigi Lovaglio sia in grado di portare a termine l’operazione. Ha l’esperienza necessaria e può fare bene”.

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Categories: Finanza e Mercati