“Qualche volta è importante anche mettere in chiaro quello di cui non si è discusso: non abbiamo discusso dell’ipotesi di ‘tapering’ o dell’orizzonte del programma di acquisto asset”. Mario Draghi ha gelato così le attese di chi si attendeva che il direttivo della Bce avrebbe mosso ieri i primi passi verso una revisione del Qe. Ma il banchiere ha anche sottolineato che “il Qe non durerà per sempre”. Nel frattempo però, fino al prossimo meeting dell’8 dicembre, la politica della banca entrale non cambia. Di riflesso l’euro, salito in un primo momento a 1,1039 sul dollaro (+0,5%), ha poi ripiegato a 1,0950 ai minimi dallo scorso marzo.
In sintesi, come previsto, rimossa l’incognita Bce, i mercati si possono preparare al prossimo rialzo dei tassi Usa che avrà luogo nel prossimo dicembre, dopo l’esito delle elezioni dell’8 novembre. Nel frattempo il dollaro, spinto alla ripresa dell’economia, guadagna posizioni anche in Asia. Rallenta invece la corsa del petrolio, comunque più caro perché trattato nella valuta americana.
NIKKEI AI MASSIMI DA GIUGNO. TONFO DI NINTENDO
Stamattina l’indice Nikkei del mercato azionario di Tokyo è invariato alla fine della seduta, sui massimi degli ultimi 4 mesi e mezzo. La settimana si chiude con un rialzo del 2,3%. Shanghai perde lo 0,3%. Seul -0,4%, Mumbai -0,3%. Ferma Hong Kong, investita da un violento ciclone.
Brusco tonfo di Nintendo (-7,1%): la presentazione di Switch, la nuova consolle della casa madre di super Mario, si è limitata a un breve filmato in vista del lancio a marzo. Troppo poco per rispondere alle attese del mercato.
La discesa del petrolio ha frenato il rally di Wall Street che, comunque, ha reagito in serata grazie alla spinta delle trimestrali. L’indice Dow Jones ha chiuso a -0,22%, S&P 500 -0,14%. Il Nasdaq ha limitato il calo allo 0,09%.
Modesto l’impatto dei dati macro: le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite a 260mila, oltre le 250mila attese; l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia a ottobre è calato a 9,7, ma è comunque migliore delle aspettative, che erano di 5; il leading indicator di settembre negli Stati Uniti ha visto un incremento dello 0,2%. Il dato è in linea con il consensus.
Contrastato il petrolio: dopo i forti rialzi degli ultimi giorni ieri hanno prevalso robuste prese di beneficio. Ma l’oil americano tiene oltre i 50 dollari, il brent stamane tratta a 51,22 dollari.
A Piazza Affari Eni e Saipem salgono dell’1%. Tenaris -0,4%: Equita Sim ha ridotto il prezzo obiettivo sul titolo del 3% a 11,6 euro, confermando la raccomandazione hold. La casa d’affari ha abbassato le stime di Ebitda 2017-18 del 13%.
FRENANO I TLC USA. LA BORSA GIOCA CON LA BARBIE
Tante le novità in arrivo dalla campagna delle trimestrali. La performance peggiore la riserva il settore tlc (-2%). Guida i ribassi Verizon (-2,5%) dopo i risultati deludenti: rallenta il flusso dei nuovi clienti della fibra.
In serata forte ribasso di AT&T (-1,9%) dopo le indiscrezioni su un possibile merger con Time Warner (+4,7%).
Continua la stagione ruggente dei titoli finanziari. Affari d’oro per American Express (+10,7%): il colosso delle carte di credito ha rivisto al rialzo le stime di utile per azione.
È la stagione d’oro di Mattel, la casa della Barbie, che è stata premiata da un rialzo del 5,7%: le vendite della famosa bambola sono salite nel terzo trimestre del 17%, continuando il trend positivo iniziato nei precedenti tre mesi, quando erano salite del 23%.
Nel dopo Borsa si è infiammato il titolo Microsoft (+4,8%): i risultati confermano il successo della strategia basata sul cloud.
MILANO, QUINTO GIORNO DI RIALZO. BTP ITALIA CHIUDE CON 5,2 MILIARDI
La pubblicazione dell’indice della fiducia dei consumatori europei chiuderà oggi una settimana contrastata sul fronte geopolitico. È rovente la tensione a Bruxelles sulla legge finanziaria italiana, troppo ottimista a detta della Commissione. Ancora scintille con il Regno Unito sulle modalità della Brexit.
La Borsa di Milano chiude in rialzo per il quinto giorno consecutivo riagganciando e superando i livelli precedenti al discorso del governatore della Bce Mario Draghi oltre la soglia dei 17 mila punti a quota 017.141 punti, a +0,57%.
A poca distanza Parigi (+0,44%), mentre hanno corso maggiormente Francoforte (+0,58%), spinta dall’interesse di investitori del Golfo su Deutsche Bank, e Madrid (+1,26%). Piatta Londra (-0,01%).
Il Btp decennale ha terminato la seduta vicino al minimo di 1,37%. Lo spread Btp-Bund ha chiuso appena sotto il massimo di giornata di 138 punti base, complice il rialzo più marcato del Bund che si è riportato sotto quota zero per la prima volta da due settimane.
Il collocamento del Btp Italia si è chiuso con una raccolta di 5,220 miliardi complessivi, il secondo dato più basso nella storia dell’emissione. La nuova obbligazione è stata assegnata per 2,220 miliardi a investitori retail e per 3 miliardi a istituzionali. L’obiettivo di funding 2016 previsto dal Tesoro risulta coperto ormai al 90%.
Oggi il Tesoro fornirà i primi dettagli sui collocamenti di fine ottobre, con importi e tipologie delle aste di indicizzati di mercoledì 26, mentre non è prevista l’offerta di Ctz.
MPS +40% DA LUNEDÌ. RALLENTA LA CORSA DI CREVAL
Ancora una volta il titolo da copertina è stato Monte Paschi (+14,5%). In settimana, grazie a cinque rialzi consecutivi, la banca ha recuperato il 40%. Il rally, scatenato dal piano Passera che riduce fortemente la richiesta di capitali al mercato, ha preso velocità dopo le anticipazioni un nuovo e più incisivo piano di taglio dei costi in arrivo lunedì assieme al business plan all’esame del consiglio. Ad accelerare la corsa contribuiscono più di tutto le ricoperture degli operatori speculativi americani.
In grande evidenza un altro titolo sotto pressione per le sofferenze: Carige mette a segno un rialzo del +7,83%. Dopo il balzo iniziale sulle attese di M&A, il Credito Valtellinese ha chiuso in rialzo dell’1,16%. Ieri il presidente Miro Fiordi ha detto di ritenere che sia opportuno aprire un tavolo con Pop Sondrio per studiare i numeri di un’eventuale integrazione, ma ritiene che con il passaggio alla spa le alternative del consolidamento siano diverse e non contemplino soltanto altre popolari o realtà italiane.
Unicredit +0,5%. L’ad Jean Pierre Mustier, a proposito delle varie cessioni allo studio, ha detto ieri: “Stiamo facendo una valutazione di tutti gli attivi che abbiamo e dopo decideremo che fare. Bisogna avere pazienza e aspettare il 13 dicembre quando presenteremo il nostro piano strategico”.
Il banchiere, interpellato a margine della presentazione dell’indagine sul lusso di Altagamma, non ha voluto commentare la vendita di Pioneer e, a chi gli chiedeva se il valore fosse quello circolato, di circa 4 miliardi, ha risposto: “Non lo so, non commento i rumors”.
Sempre a proposito della banca di piazza Gae aulenti, da segnalare la nota di Icbpi (rating buy e il prezzo obiettivo a 3,4 euro) che ha commentato positivamente l’accordo con Kruk Group per la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza di circa 940 milioni di euro. Il pacchetto ceduto rappresenta l’1,8% del totale delle sofferenze lorde di fine giugno.
Contrastate le compagnie assicurative: Generali -0,2%, UnipolSai +1,1%.
MAGLIA NERA PER MEDIASET. AVIO FA DECOLLARE LEONARDO
Mediaset ha lasciato sul terreno il 3,39% dopo la presa di posizione di Vivendi, che ieri ha alzato i toni contro Mediaset, definendo non più una priorità il tentativo di trovare una soluzione amichevole alla disputa legata alla mancata finalizzazione dell’accordo di cessione della pay tv Premium.
Leonardo ha guadagnato il 3,58% nel giorno dell’annuncio dell’aumento ella quota in Avio dal 14 al 30%. L’operazione sarà attuata anche attraverso un processo di integrazione societaria tra Space2 (una special purpose acquisition company attualmente quotata sul Mercato MIV/segmento SIV di Borsa Italiana) con la conseguente quotazione di Avio. L’esborso totale previsto per la holding è di circa 43 milioni di euro.
In evidenza Iren (+1,96%). All’indomani della presentazione del nuovo piano industriale la società ha ricevuto diversi giudizi positivi e aumenti di target price.
Il presidente di Brembo Alberto Bombassei ha annunciato l’avvio della costruzione di una nuova fonderia per la realizzazione di dischi in ghisa in Messico, con un investimento di 85 milioni di euro.