“Le sollecitazioni di tutte le autorità di vigilanza rendono oggi indifferibile e non evitabile la scelta di rimuovere il limite statutario del 4% di possesso azionario”. Lo ha detto oggi Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps, spiegando agli azionisti del Monte dei Paschi la decisione di abolire il limite del 4% fin qui imposto nel capitale della Banca ai soci diversi dalla Fondazione. Il varo della misura è stato posto dalla Commissione europea, da Bankitalia e dal Tesoro come condizione per la futura ricapitalizzazione da almeno un miliardo inserita nel piano di riassetto per rilanciare l’istituto e restituire i 4 miliardi di “Monti bond” avuti in prestito qualche mese fa.
“Il processo decisionale della Fondazione – ha aggiunto Mancini- è stato necessariamente condizionato anche dalla sua situazione contingente, in particolare dall’esigenza di salvaguardare il proprio patrimonio. Tutto ciò passa attraverso una linea di azione tesa a favorire la realizzazione delle premesse di un possibile incremento del valore economico e di mercato della Banca”.
Contraria alla misura la maggioranza dei cittadini senesi, che non hanno mancato di far sentire la propria voce fuori dai locali dove si svolge l’assemblea, accusata di svendere l’istituto agli stranieri.
Quanto alle ultime vicende giudiziarie, secondo Mancini dalle indagini è emerso che “la stessa Banca è stata ingannata, così come lo è stata l’intera comunità senese. Ma anche la Fondazione è stata pesantemente ingannata e danneggiata. Si è venuta a stagliare una situazione che vede da un lato l’emersione di soggetti ingannatori e, dall’altro, l’amara sorpresa dei soggetti ingannati”.
Intanto a Piazza Affari il titolo di Mps guadagna circa mezzo punto.