Il salvataggio di Mps deve essere attentamente pesato e dubbi circolano anche all’interno della Bce. Secondo un’anticipazione del Sole 24 Ore la Banca centrale europea avrebbe infatti chiesto di portare da 5 a 8,8 miliardi l’intervento dello Stato, in una lettera inviata alla banca senese dalla Vigilanza di Francoforte dopo che la settimana scorsa la banca aveva avviato il processo per la ricapitalizzazione precauzionale prevista dal decreto salva risparmio.
Degli 8,8 miliardi richiesti circa 4,5 sarebbero direttamente a carico dello Stato, gli altri 4,3 degli obbligazionisti (con circa 2 miliardi rimborsabili però sempre dallo Stato ai titolari delle obbligazioni retail). In serata atteso un cda.
Proprio lunedì, nelle anticipazioni di un’intervista che sarà pubblicata martedì dal Die Bild, il presidente di Bundesbank Jens Weidman, ha avanzato dubbi sul decreto che istituisce i 20 miliardi per la ricapitalizzazione delle banche in crisi: “Per le misure decise dal governo italiano le banche devono essere finanziariamente sane a livello core. I fondi non possono essere usati per coprire le perdite che sono già previste”, ha detto il numero uno della banca centrale tedesca. E altri dubbi vengono espressi da Isabel Schnabel, componente del Sachverstaendigenrat, il Consiglio di Esperti Economici della Germania, i cosiddetti “Cinque saggi” che afferma: “un ampio clean-up del sistema bancario italiano è necessario e deve essere effettuata prontamente. Le banche insolventi devono essere chiuse, le banche vitali devono essere ricapitalizzate. Le sofferenze dovrebbero essere rimosse dai bilanci delle banche”. Secondo Weidmann il rischio è che ci siano forti turbolenze. ”Tutto questo deve essere attentamente esaminato”. Weidmann spiega che le regole europee ”servono per tutelare i contribuenti e dare responsabilità agli investitori. I fondi statali sono come ultime risorsa”.