Le banche frenano a Piazza Affari, condizionata dalla ripresa del coronavirus in Corea. Ne risente l’indice bancario influenzato, anche dalla battuta d’arresto sull’operazione Intesa-Ubi. In controtendenza, invece, si muove Mps che invece corre in rialzo del 4% a Milano (2,11 euro) e raggiunge un nuovo massimo dal settembre 2018.
A spingere il titolo e gli acquisti degli operatori è la successione all’Ad Marco Morelli, in scadenza con l’approvazione dei conti 2019, che ha annunciato di non volere proseguire con un secondo incarico alla guida della banca senese.
L’altro appuntamento, più avvicinato in linea temporale, a tenere vivo l’interesse sul titolo è il via libera dalla Banca centrale europea sulla maxi operazione di cessione di 9,2 miliardi di crediti deteriorati lordi ad Amco (Asset management Company) pari 4 miliardi netti. Operazione annunciata dal gruppo e sottoposta al vaglio della vigilanza. L’attesa è che la prossima settimana arrivi l’ok informale all’operazione che potrebbe avvenire attraverso un’apposita Newco capitalizzata da Mps per 1 miliardo. Il prezzo dovrebbe invece agitarsi intorno al 29-30 per cento del nominale – secondo indiscrezioni di stampa.
L’uscita di Morelli da Mps viene vista con qualche apprensione dagli analisti. Equita Sim la valuta negativamente perché la conferma dell’Ad “avrebbe garantito un minor execution risk al piano di rilancio della banca”. Per la successione circolano molti nomi. Tra questi quello dell’attuale Ceo di Amco, Marina Natale e dell’ex commissario Carige Fabio Innocenzi così come non sembra sia da escludere una successione interna o il ricorso all’ex manager Cdp Fabio Gallia. Una volta definita l’operazione sui crediti deteriorati, il focus sarà per Mps il riassetto della governance mentre è in corso un’accelerazione del consolidamento sul mercato bancario dopo il risiko innescato da Intesa-Ubi.