L’Aula della Camera ha approvato ieri le mozioni che prevedono l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche. Il via libera è stato bipartisan, poiché la richiesta era arrivata da Fi, Pd-Ap, Civici e innovatori, Sinistra Italiana, Lega e Ala. L’obiettivo è fare chiarezza sulle crisi bancarie (non solo Mps, ma anche Banca Etruria, CariChieti, Carife, Banca Marche, Veneto Banca e Popolare di Vicenza) accertando le responsabilità degli amministratori, oltre che degli enti di controllo e di vigilanza. L’ufficio di presidenza del Senato ha stabilito che la commissione Finanze di Palazzo Madama inizierà il 31 gennaio l’esame dei ddl per istituirla, con l’obiettivo di arrivare a un testo unico, dai 13 attuali.
La proposta viaggia in parallelo rispetto all’iter di conversione del decreto risparmio, per il quale i vari gruppi stanno preparando gli emendamenti. Un provvedimento che potrebbe portare alla pubblicazione degli elenchi pubblici dei grandi debitori delle banche oggetto di salvataggi, evocato dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che oggi ha precisato: “Dovrebbe riguardare quelli insolventi”.
Tra i debitori insolventi di Mps, secondo le indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, spicca Sorgenia, che ha debiti con le banche per 1,8 miliardi, di cui 600 milioni ottenuti solo dall’istituto senese. Altri grandi debitori del Monte sono l’immobiliarista Luigi Zunino, Gianni Punzo, azionista di Ntv e patron dell’interporto di Nola, BTp, general contractor della ditta Bartolomei Fusi sponsorizzato da Denis Verdini, e la Impreme della famiglia di costruttori Mezzaroma. Poi ci sono le partecipate pubbliche: Scarlino Energia, Fidi Toscana, Bonifiche di Arezzo, l’Aeroporto di Siena e perfino le Terme di Chianciano.
Intanto, si accelera sul nuovo piano industriale di Mps da presentare contestualmente al rafforzamento pubblico: il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha ricevuto il presidente e l’ad del Monte, Alessandro Falciai e Marco Morelli e insieme “hanno avviato con il management della banca il confronto propedeutico alla definizione del piano industriale che contempla la ricapitalizzazione precauzionale – si legge in una nota del Tesoro – Nelle prossime settimane il piano industriale andrà sottoposto alla Banca Centrale Europea, che ne dovrà valutare l’efficacia rispetto all’esigenza di rafforzamento del capitale con l’obiettivo di rendere la banca, di per sé solvibile, in grado di resistere agli ipotetici scenari avversi formulati nel corso degli stress test dello scorso anno. Il piano industriale dovrà essere sottoposto anche alla Commissione europea affinché questa ne possa verificare la compatibilità con la disciplina europea sugli aiuti di Stato”.