Il primo dossier al quale il neo presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich si sta dedicando è la sostituzione entro settembre dei due membri del Cda della banca nominati dalla stessa Fondazione con altri due espressi dai fondi, con i quali Palazzo Sansedoni ha stretto un patto di sindacato.
L’obiettivo è risolvere la vicenda in occasione del primo Cda della banca, anche perché i fondi, come ha riferito lo stesso presidente oggi durante una conferenza stampa a Siena, hanno già espresso profondo disappunto. “Abbiamo un problema immediato che è il rispetto del patto di sindacato che prevede che la Fondazione sia impegnata a consentire l’ingresso in cda di due esponenti dei fondi, in sostituzione di due dei quattro espressi dalla fondazione. Mansi ha già attivato i contatti. Non abbiamo strumenti coattivi e capisco la posizione non facile dei quattro componenti del Cda, anch’io sarei a disagio. Se vogliamo rinnovare ed estendere il patto bisogna rispettare quello già firmato. Abbiamo ricevuto a ridosso del 31 luglio una lettera piuttosto perentoria dei rappresentanti dei due patti in cui chiedono con un po’ di insistenza di questa cosa e manifestano ‘delusione profonda’. Questo è il primo dossier delicato”, ha detto Clarich.
Il neo presidente ha aggiunto che “i pattisti si aspettavano che la cosa fosse stata già risolta in occasione dell’ultimo Cda della banca. Nel prossimo Cda di inizio settembre l’aspettativa è risolvere la questione”. Nella sua prima conferenza stampa dopo avere sostituito Antonella Mansi ai vertici della Fondazione il 12 agosto scorso, Clarich ha tra le altre cose detto che il rapporto con la banca resta primario e che, insieme con gli altri membri del patto di sindacato, si porrà grande attenzione al tema del rinnovo dei vertici della banca, cercando di capire le intenzioni di quelli attuali.
“Sul tema delle nomine sicuramente c’è grande attenzione da parte degli attuali pattisti, con i quali abbiamo avuto riunioni ai massimi livelli proprio il giorno del Palio e che sembrano confermare un interesse non effimero ma almeno di medio periodo nella banca. Ho avuto una buona impressione di un dialogo costruttivo, l’impressione che abbiano interesse a gestire al meglio la banca che ha ancora qualche problema da risolvere. L’attenzione sul tema del management, attuale e in prospettiva, è al massimo livello. Nomi è presto per farli, ma è un tema su cui la Fondazione garantirà la massima professionalità”, ha risposto Clarich alla domanda sulla eventuale riconferma degli attuali vertici della banca.