Considerato il buon esito dell’operazione di aumento di capitale, la Banca Monte dei Paschi di Siena può riprendere a distribuire i dividendi e le sarà sufficiente ottenere la preventiva autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza.
Lo dice una nota della banca senese in relazione al via libera dato della Banca Centrale Europea insieme alla decisione finale riguardante i requisiti patrimoniali da rispettare: per il 2023 la Bce ha disposto per Mps requisiti patrimoniali Srep (revisione e valutazione prudenziale sul capitale) “in linea con quelli del 2022 e già ampiamente rispettati”.
Il titolo Mps oggi a Piazza Affari quota 1,95 euro in calo dello 0,91%.
Lo scorso 4 novembre la banca senese ha completato l’operazione aumento di capitale da 2,5 miliardi avviato il 17 ottobre e chiuso con una copertura al 96,3%.
Le otto banche garanti diventeranno azioniste con capofila Mediobanca, Credit Suisse, BofA, Citi, Credit Suisse, e i bookrunner SocGen, Sitfel, Santander, Barclays, più Algebris.
Il nuovo azionariato di Mps vedrà il Mef al 64,2%, i vecchi azionisti di mercato al 10%, gli investitori chiave interno al 20%, Fondazioni e Casse a circa il 4% e le banche sotto il 4% ma con le loro azioni destinate ad essere valorizzate anche nel breve periodo.
I requisiti patrimoniali per il 2023 del Monte dei Paschi
Nel dettaglio, nel 2023 per il Gruppo Mps – a livello consolidato – è previsto un requisito patrimoniale Srep complessivo (Total SREP Capital Requirement – TSCR) del 10,75%, che include: – un requisito minimo di fondi propri – Pillar 1 (‘P1R’) dell’8% (di cui 4,50% in termini di CET1) e – un requisito aggiuntivo di Pillar 2 (‘P2R’) del 2,75%, che si attesta sullo stesso livello che era stato richiesto per il 2022, da detenere almeno per il 56,25% nella forma di capitale primario di classe 1 – CET1 – e per il 75% nella forma di capitale di classe 1 – Tier 1.
Il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio, ottenuto aggiungendo al TSCR un Combined Buffer Requirement (CBR) del 2,75% è del 13,50%. Il requisito minimo complessivo in termini di CET 1 ratio è pari al 8,80%, somma tra P1R (4,50%), P2R (1,55%) e CBR (2,75%); il requisito minimo complessivo in termini di Tier 1 è pari al 10,82%, inclusivo di P1R del 6%, P2R del 2,06% e CBR del 2,75%. I coefficienti patrimoniali della Banca a livello consolidato al 30 settembre 2022, tenuto conto dell’aumento di capitale e dei relativi costi, risultano pari a: 15,7% per il Common Equity Tier 1 ratio, 15,7% per il Tier 1 ratio, 19,5% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2022; 14,7% per il Common Equity Tier 1 ratio, 14,7% per il Tier 1 ratio, 18,5% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri a regime. Per quanto riguarda la Pillar II Capital Guidance (P2G), è confermata pari a 2,50%, da soddisfare con Common Equity Tier 1.