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Mps batte le attese con un utile di 1,57 miliardi (+68%) nei primi nove mesi. Il ceo Lovaglio valuta l’Opa di Banco Bpm su Anima

Imagoeconomica

Monte dei Paschi di Siena chiude i primi nove mesi con un utile di 1,57 miliardi di euro, segnando un deciso +68,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e superando le aspettative. Solo nel terzo trimestre, la banca senese ha riportato un profitto di 407,7 milioni. Il ceo Luigi Lovaglio ha sottolineato che, grazie alla performance solida della banca, Mps ha già maturato 800 milioni di euro destinati ai dividendi, con un pay-out del 75%. E si mostra fiducioso per il futuro: “L’obiettivo è superare il target di utili per quest’anno.” L’utile pre-tasse ha raggiunto 1,1 miliardi, con l’obiettivo di oltrepassare il target di 1,3 miliardi entro la fine dell’anno. Riguardo all’opa di Banco Bpm su Anima, Lovaglio ha dichiarato: “Potrebbe essere interessante”.

Il titolo parte forte in apertura, guadagnando l’1,8% a 5,3 euro, ma a metà giornata (risentendo della debolezza complessiva del mercato) vira in rosso, registrando una flessione dell’1,84% a 5,11 euro.

Numeri in crescita per Mps

A contribuire ai risultati anche la rivalutazione delle imposte differite Dta (Deferred tax assets) che ha portato un beneficio di 469,5 milioni di euro, migliorando il risultato operativo netto a 1,34 miliardi (+17,6%). Il margine di interesse è aumentato del 4,7%, raggiungendo 1,77 miliardi, mentre il margine di intermediazione complessivo è salito dell’8,3%, portando i ricavi totali a 3,04 miliardi. In leggera flessione i ricavi nel terzo trimestre (-1,1%).

Le commissioni nette sono salite del 10,7%, toccando 1,092 miliardi di euro nei nove mesi, trainate dal wealth management che ha brillato con un +19,6%. Nonostante il rallentamento tipico dei mesi estivi, il terzo trimestre ha visto un incremento del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, anche se ha registrato una leggera flessione del 3,9% rispetto al trimestre precedente.

Per quanto riguarda la distribuzione dei dividendi, il gruppo bancario ha già accumulato 800 milioni di euro, che saranno utilizzati per il pay-out previsto del 75%. Il cfo Andrea Maffezzoni ha anche anticipato che, a seguito della manovra fiscale del governo, la banca prevede di utilizzare circa 1 miliardo di Dta fino al 2028 e altri 2 miliardi oltre quella data.

Qualità del credito: cessione di Npl e solidità patrimoniale in crescita

Una delle principali novità emerse dalla trimestrale è la cessione di un pacchetto di crediti deteriorati (Npl) con un valore lordo di 300 milioni di euro, i cui effetti economici sono già riflessi nei conti dei nove mesi. Grazie a questa operazione, lo stock di Npl lordi è sceso a 3,6 miliardi, con una copertura complessiva arrivata al 48,1%. Dal punto di vista patrimoniale, Mps si conferma solida. Il Cet1 capital ratio fully loaded al 30 settembre è pari al 18,3% con un incremento di 28 punti base, compreso l’utile del terzo trimestre e al netto dei dividendi che Mps intende distribuire. Il Total capital ratio fully loaded si attesta al 21,6%.

Opa su Anima e privatizzazione: Mps osserva con interesse

Lovaglio ha commentato l’opa di Banco Bpm su Anima, definendola “interessante”, sottolineando che Mps, uno dei principali partner di Anima, seguirà con attenzione gli sviluppi, pur evitando di entrare nel merito prima di capire come evolverà la situazione. “Sono d’accordo che è bello avere anche una fabbrica prodotto all’interno del gruppo e per questo è bello come ho detto avere capitale in eccesso e semmai ci sarà un’opportunità sul mercato saremmo pronti a coglierla”, si è limitato a dire il banchiere.

Riguardo alla privatizzazione della banca, con il ministero dell’Economia e delle Finanze che detiene il 26,7% di Mps, Lovaglio ha scelto di non commentare le future mosse del Tesoro, il quale detiene il 26,7% di Mps, dichiarando: “Lasciamoli lavorare, sapranno fare il meglio per il gruppo e per gli azionisti”.

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Categories: Finanza e Mercati