Monte dei Paschi di Siena non esclude a priori un’aggregazione con un’altra banca italiana o europea per evitare l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro entro la fine dell’anno prossimo, anche se il presidente Alessandro Profumo spiega che al momento non ci sono negoziati in corso e in ogni caso preferisce un piano di rilancio “in autonomia”.
“Io non posso escludere niente. Ma le posso dire che per il momento non si è fatto avanti nessuno”, ha detto Profumo in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano Il Sole 24 Ore, rispondendo a una domanda su una possibile alleanza con una banca estera. In generale, sul tema alleanze, “siamo disponibili a valutare tutte le opzioni in Italia e all’estero. Per ora non c’è nulla di concreto”.
“In generale dico che se ci sono gruppi bancari interessati al 100% della banca, noi abbiamo il dovere di esaminare la proposta. Non abbiamo preclusioni verso nessuno”, ha aggiunto il presidente, rispondendo a una domanda sul possibile interessamento di Intesa Sanpaolo, che ha comunque smentito nei giorni scorsi.
Ieri, aderendo alla richiesta di riduzioni da parte dell’Unione europea, Mps ha annunciato il taglio di 8.000 posti di lavoro, dagli iniziali 4.700, e la dismissione di altre 150 filiali, nel tentativo di tornare in attivo ed evitare la nazionalizzazione. Monte Paschi, terza maggiore banca per patrimonio, aspetta il definitivo disco verde dalla Commissione europea per accedere la presto da 4,07 miliardi di euro ricevuto dal Tesoro con i cosiddetti Monti bond, dopo la crisi della zona euro e lo scandalo dei derivati.
Apertura super intanto per il titolo a Piazza Affari, sulla scia della chiusura di ieri: nei primi minuti di contrattazioni in Borsa, Mps ha già guadagnato il 4% a 0,2402 euro per azione.