X

Mps, affondo su Mediobanca: Opa totalitaria, valutazione 13,3 miliardi. Terremoto nella finanza: effetti su Generali?

Imagoeconomica

Mps tenta la scalata a Mediobanca. Un vero e proprio terremoto nella finanza. Il consiglio di amministrazione di Banca Montepaschi di Siena, infatti, ha approvato il lancio di un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni di Mediobanca. L’offerta resta condizionata all’ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari e alle condizioni indicate nella comunicazione che saranno ulteriormente precisate nel documento di offerta.

Si tratta di una mossa che, di fatto, prelude a un vero e proprio terremoto negli equilibri della finanza italiana spostando gli equilibri del controllo delle Generali.

Mps-Mediobanca, il rapporto di cambio

Il rapporto di cambio è stato fissato a 2,300 azioni di nuova emissione di Mps per ogni azione esistente di Mediobanca, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 15,992 operazione, e un premio pari a 5,03% rispetto ai prezzi ufficiali del 23 gennaio 2025. Il corrispettivo totale è di 13,3 miliardi di euro.

Mps-Mediobanca, i dettagli dell’operazione

L’acquisizione di Mediobanca permetterà a Mps di generare un ritorno sul capitale tangibile di circa il 14%, di avere un indicatore di solidità patrimoniale pro-forma di circa il 16% e di generare circa 700 milioni di sinergie ante imposte all’anno, di cui 300 milioni da ricavo 300 milioni di costo e 100 milioni di funding. Lo comunica Mps in una nota.

La transazione permetterà di beneficiare del valore delle Dta (attività fiscali differite) di Mps, facendo leva su una base imponibile consolidata più elevata. Il nuovo gruppo sarà, infatti, in grado di accelerare l’utilizzo di 2,9 miliardi di euro di Dta nei prossimi sei anni, con 0,5 miliardi all’anno e un significativo beneficio di capitale.

Il “valore attuale netto stimato a beneficio degli azionisti di Mediobanca aderenti all’offerta” generato dall’accelerazione nell’utilizzo delle Dtra ammonta a “circa 1,2 miliardi di euro, pari a circa il 10% dell’attuale valore di mercato di Mediobanca”.

Mps, ecco cosa ha detto il Ceo Lovaglio

“Con questa operazione di natura industriale vogliamo segnare un nuovo approccio nel percorso di consolidamento del settore bancario che in maniera innovativa crea valore da subito sia per gli azionisti di Mps che di Mediobanca, e ritengo anche per l’intero sistema Paese. Puntiamo a un nuovo campione nazionale, con due brand di eccellenza, che vogliamo proteggere e ancor più valorizzare”. Così il ceo di Mps, Luigi Lovaglio, nella nota in cui la banca annuncia l’offerta su Mediobanca.

Dall’unione tra Mps e Mediobanca nascerà “un nuovo e moderno gruppo bancario altamente competitivo, leader in business specialistici chiave e con una forte solidità patrimoniale, che si pone l’obiettivo di svolgere in modo sempre più virtuoso il ruolo di sostegno a famiglie, imprese e comunità locali”, ha dichiarato ancora Lovaglio.

“Insieme e a beneficio di tutti gli azionisti, abbiamo l’opportunità di creare un player con un modello di banca globale best-in-class e resiliente, facendo leva su competenze distintive e complementari, capillari reti distributive e agili piattaforme digitali. Una combinazione di business unica di talenti, know-how, brand e valori. La giusta sintesi – conclude – per un’eccellenza italiana su cui costruire un futuro di crescita e innovazione a beneficio di clienti, dipendenti, azionisti e tutti gli altri stakeholder”.

Mps, con Mediobanca il dividendo arriverà al 100% dell’utile

Dall’integrazione tra Mps e Mediobanca “sono previsti benefici significativi per gli azionisti di entrambe le banche” attraverso la distribuzione di un dividendo per azione “sostenibile e in crescita”. In particolare, si legge nella nota di Mps sull’offerta, è atteso “un incremento a doppia cifra” degli utili per azione ‘adjusted’ e una “generazione organica di capitale superiore all’utile netto che permette un crescente” dividendo per azione “con un pay-out ratio”, cioè la percentuale di utile distribuito sotto forma di dividendo, “fino al 100% dell’utile netto, preservando al contempo una forte solidità patrimoniale”. Per quanto riguarda i costi di integrazione sono “pari a circa 600 milioni di euro al lordo delle imposte, da sostenere nel primo anno di attività”.

Mps, le condizioni per l’offerta

Tra le condizioni a cui è subordinata l’offerta pubblica di scambio di Mps su Mediobanca figura il conseguimento del 66,67% del capitale di Piazzetta Cuccia. Lo si legge nel comunicato in cui il Monte annuncia l’operazione. La condizione di efficacia, al pari delle altre posta da Mps, è rinunciabile “solo espressamente” dalla banca.

Related Post