Il mondo del vino italiano riserva continue sorprese. L’ultima arriva da Verona: Cantina di Custoza cooperativa fondata nel 1968, che si estende su un’area di circa 1.000 ettari, posizionati principalmente sulle colline moreniche a sud del Lago di Garda e Cantina Valpantena, nata 65 anni fa da un gruppo di viticoltori che oggi raggruppa 250 aziende agricole, che coltivano complessivamente circa 750 ettari di vigneti, di cui più di 30 a regime biologico, hanno deciso di fondersi creando una nuova realtà da 65 milioni di fatturato. Hanno visto la luce così le “Cantine di Verona”, realtà da circa 30 milioni di euro di patrimonio, con una dotazione di conferimenti di 300 mila quintali di uva e un centinaio di dipendenti.
Particolare importante soprattutto in questi tempi di sofferenza del settore: Cantina Valpantena e Cantina di Custoza stabilendo le linee guida che fissano l’iter di sviluppo economico e commerciale della società post fusione, hanno concordato il mantenimento dei livelli occupazionali finora esistenti.
“La nuova realtà, nata dall’incontro di due storiche e riconosciute Cooperative di Verona – ha commentato il presidente di Cantina Valpantena Luigi Turco – ci invita a una maggiore responsabilità verso i soci, i dipendenti e le loro famiglie. Siamo convinti che, con il coinvolgimento di tutti, saremo in grado di presentarci sul mercato con una società sempre più competitiva e strutturata, capace di sostenere gli investimenti commerciali necessari a conquistare i mercati una volta usciti dalla pandemia. Il cambio di nome sottolinea il nostro profondo legame con la città scaligera: Cantina Valpantena è da oltre 60 anni la cantina del territorio veronese e ora che abbiamo scelto di chiamarci Cantine di Verona questo legame sarà ancora più evidente”.
“Sono molto soddisfatto – dichiara dal canto suo il presidente di Cantina di Custoza Giovanni Fagiuoli – del risultato che abbiamo raggiunto oggi. La fusione con Cantina Valpantena è il coronamento di tanti anni di lavoro che mi hanno visto come presidente di questa realtà: sono convinto della validità dell’operazione e delle ripercussioni positive che avrà sui nostri soci”.
L’assemblea straordinaria dei soci di Cantina di Custoza che si è svolta oggi, sabato 20 marzo, ha approvato la fusione con Cantina Valpantena, con 118 voti favorevoli su 156 validi.
I soci di Cantina Valpantena avevano invece già espresso il loro consenso nel corso dell’assemblea di venerdì 18 dicembre: la proposta per la fusione con la Cantina di Custoza aveva ottenuto il 97% di voti favorevoli (196 su 202 votanti).
“È un’operazione storica e di enorme valenza per il territorio, che nel tempo rivelerà i suoi frutti, aggiunge Luigi Turco – Spero anche che chi ha legittimamente espresso voto contrario si possa rendere conto della bontà dell’iniziativa. L’abbiamo pensata nel rispetto delle due realtà partecipanti, con la volontà di valorizzare ancora di più i territori d’appartenenza e le rispettive denominazioni”.
“La nuova realtà, nata dall’incontro di due storiche e riconosciute Cooperative di Verona ci invita a una maggiore responsabilità verso i soci, i dipendenti e le loro famiglie. Siamo convinti che, con il coinvolgimento di tutti, saremo in grado di presentarci sul mercato con una società sempre più competitiva e strutturata, capace di sostenere gli investimenti commerciali necessari a conquistare i mercati una volta usciti dalla pandemia. Il cambio di nome sottolinea il nostro profondo legame con la città scaligera: Cantina Valpantena è da oltre 60 anni la cantina del territorio veronese e ora che abbiamo scelto di chiamarci Cantine di Verona questo legame sarà ancora più evidente”.
Cantina Valpantena Verona aveva già operato una un’importante fusione negli anni passati. 60 aziende esclusivamente olearie con 150 ettari di oliveto, si erano fuse con l’Oleificio delle Colline Veronesi che ha dato origine ad un importante polo oleovinicolo con un numero complessivo di 320 aziende associate. La produzione annua supera le 9.500.000 bottiglie per un fatturato che nel 2019/20 è stato di circa 46 milioni di euro.