Il 2018 è stato un anno da record per Palazzo Strozzi a Firenze, dove oltre 180mila persone tra fiorentini, turisti e appassionati hanno visitato la mostra The Cleaner, di Marina Abramovic, una delle più controverse artiste contemporanee. L’esposizione è stata aperta lo scorso 21 settembre e si è conclusa il 20 gennaio e ha presentato oltre 100 opere dell’artista ripercorrendo la storia della sua arte dagli anni ’60 a oggi.
Il successo di pubblico per la sede fiorentina conferma la Galleria come una tra le principali destinazioni in Italia dell’arte contemporanea, ma anche il trend iniziato tre anni fa: nel 2016 la rassegna “Ai Weiwei. Libero“ aveva registrato ben 150.000 visitatori, e nel 2017 quella intitolata “Bill Viola. Rinascimento Elettronico”, è stata vista da 100.000 persone.
“Abbiamo spostato il contemporaneo dai sotterranei della Strozzina al Piano Nobile di Palazzo Strozzi, uno spostamento fisico – ha commentato Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – che riflette un cambio di linea: nobilitare il contemporaneo portandolo al livello dell’antico. Siamo impegnati in un’azione di “alfabetizzazione” al contemporaneo a Firenze e lavoriamo sulla varietà e differenziazione della proposta. Il criterio comune ad ogni nostra scelta è la qualità: proponiamo solo il meglio, al meglio e lo facciamo partendo dalla nostra storia e identità. Attraverso le forme più diverse d’arte contemporanea abbiamo parlato di politica, migrazioni, scienza, ecologia, empatia ecc. Per aprire, e per farlo da un punto di vista femminile, sul mondo della performance art, la scelta non poteva che cadere su Marina Abramović”.
Soprattutto, è il tipo di pubblico attirato dall’arte di Marina Abramovic ad aver incuriosito: il 50% è composto da giovani under 30, il 70% è femminile, il 34% sono fiorentini, il 38% turisti, mentre il 28% può essere descritto come motivato, essendosi recato a Firenze in giornata proprio per visitare la mostra, come riporta il Corriere.
L’arte contemporanea sta prendendo sempre più piede tra le nuove esposizioni promosse dai musei a livello mondiale. Non si tratta solo del grande successo della mostra della stessa Abramovic al Moma di New York dal titolo “The Artist Is Present” con oltre mezzo milione di visitatori, ma sorprende il confronto con le rassegne che hanno per protagonisti i grandi nomi dell’arte moderna, come Pablo Picasso a Palazzo Reale a Milano con le sue “Metamorfosi”, quella sul Romanticismo ancora a Milano o quella su Andy Warhol presso l’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano a Roma.