L’opera esposta alla National Gallery di Londra è l’unica grande pala d’altare del Parmigianino nelle collezioni del Regno Unito. Si tratterà della prima mostra dedicata al dipinto da quando fu presentato alla Galleria nel 1826, due anni dopo la costituzione della fondazione del museo. Nell’ambito delle celebrazioni del Bicentenario, questa mostra presenta nuovamente al pubblico quest’opera preminente, mettendo in luce il suo posto nello sviluppo della pittura dell’Italia centrale del XVI secolo e nella storia della collezione della National Gallery di Londra.
La Madonna col Bambino e Santi fu realizzata dal Parmigianino nel suo breve soggiorno romano, dove lavorò dal 1524 al 1527
Doveva ornare una cappella della chiesa di San Salvatore in Lauro dei Caccialupi, famiglia di noti funzionari ecclesiastici. Raffigurante una Madonna col Bambino e ai piedi i Santi Giovanni Battista e Girolamo, fu un’importante commissione pubblica per il giovane artista, ma sarebbe stata la prima e l’unica realizzata a Roma. Secondo Giorgio Vasari, il Parmigianino era al lavoro proprio su questa pala nel 1527 durante il disastroso Sacco di Roma. Quando le truppe imperiali di Carlo V irruppero nel suo studio, rimasero così stupite da ciò che videro che gli permisero di continuare, pretendendo che realizzasse dei disegni per loro in cambio di lasciarlo illeso. Alla fine Parmigianino fuggì da Roma, senza mai vedere installato il suo più grande successo fino ad oggi. Il dipinto fu nascosto per custodia e fu recuperato solo molto tempo dopo la morte dell’artista, quando fu trasferito dagli eredi del committente nella chiesa di famiglia a Città di Castello. I
Il Parmigianino fu uno dei disegnatori più esemplari e prolifici del Cinquecento
I numerosi disegni preparatori per la pala d’altare sopravvissuti dimostrano la sua instancabile dedizione creativa al progetto. Questa mostra mirata riunisce per la prima volta una selezione di questi con il dipinto. Dagli studi atmosferici e vellutati con il gesso agli schizzi vivaci e vorticosi a penna e inchiostro, offre un’opportunità unica di riscoprire il dipinto dalle prime idee concettuali ai progetti finali meticolosamente rifiniti, illuminando il pensiero visivo dinamico dell’artista attraverso l’elegante vivacità della sua linea e la maestria attraverso una varietà di media. Originario della città di Parma, nel nord Italia, da cui prese il nome, Girolamo Francesco Maria Mazzola (1503‒-1540) fu un bambino prodigio. La grazia, l’ingegno e la raffinatezza dell’esecuzione già evidenti nei suoi primi lavori lo portarono a essere acclamato come un “Raffaello rinato”. Nel 1524 si recò a Roma, dove fu presentato a papa Clemente VII con grande successo. Si immerse nell’arte di Raffaello e Michelangelo, così come in quella dell’antichità, tutte influenze che informano la pala d’altare. Tuttavia, mentre artisti come Raffaello erano spesso ammirati per il loro naturalismo, Parmigianino si spostò sempre più verso un metodo di rappresentazione più stilizzato. Con una distinta combinazione di strana organizzazione spaziale, figure allungate e iconografia insolita, Parmigianino spinse lo sviluppo dell’arte del XVI secolo in una nuova direzione.