Anno nuovo, nuove mostre. A Roma saranno la pittura, la scultura e la fotografia a fare da padrone in tutto il 2019. La città eterna rimane fonte di ispirazione costante, non solo perché continua a essere il museo a cielo aperto che tutti nel mondo hanno imparato a conoscere, ma anche per l’enorme offerta dei suoi più storici e contemporanei musei.
Alle Scuderie del Quirinale dal prossimo 11 marzo e fino al 30 giugno in occasione del cinquecentesimo anniversario dalla morte del più celebre umanista italiano Leonardo da Vinci sarà allestita la mostra Leonardo. Oltre il mito in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano e insieme alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, indagando la sua opera secondo le più aggiornate linee guida nelle declinazioni della storia dell’ingegneria, del pensiero, della cultura scientifico-tecnologica, dalla formazione toscana al soggiorno milanese fino poi ad arrivare al tardo periodo romano.
Dal 24 gennaio e fino al 13 ottobre 2019 la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (GNAM) di Viale delle Belle Arti ospiterà una profonda riflessione sulla figura femminile attraverso artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche da fine Ottocento ai nostri giorni dal titolo Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione. La rassegna coprirà oltre due secoli e si compone di circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica e fotografia, di cui alcune mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline – Galleria d’Arte Moderna e MACRO – a documentazione di come l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica, da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni sessanta.
Ancora alla GNAM, è stata inaugurata il 22 gennaio 2019 la mostra Joint is Out of Time e avrà luogo fino al prossimo due giugno, a cura di Saretto Cincinelli e Bettina Della Casa, un nuovo innesto che ridefinisce l’attuale allestimento della collezione permanente, rinnovandolo con le opere di 7 artisti contemporanei di provenienza internazionale e dando avvio a una nuova fase del progetto. La Galleria nazionale ospita le opere di Elena Damiani, Fernanda Fragateiro, Francesco Gennari, Roni Horn, Giulio Paolini, Davide Rivalta e Jan Vercruysse e mette in relazione la mostra appena inaugurata con quella allestita nel 2016 Time is Out of Joint, di cui si legge ancora il titolo sulla gradinata esterna di accesso alla galleria. L’obiettivo è quello di instaurare una relazione disgiuntiva tra due progetti che, fatte le debite proporzioni, si configurano come momenti autonomi ma indissociabili di un unico processo: due momenti simultanei di un’operazione tesa a far emergere, contemporaneamente, da una parte la riserva d’avvenire custodita dalla prestigiosa collezione della Galleria e, dall’altra, la profonda incidenza della memoria della storia dell’arte che anima le nuove opere in mostra.
Dal sette marzo fino al 3 giugno, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea ci sarà anche una ampia esposizione sugli ultimi venti anni della carriera di Pablo Picasso, intitolata Picasso 1953-1973. iAndy Warhol è già a Roma: dal 3 ottobre e fino al 24 febbraio, 170 opere del maggiore esponente della Pop Art animeranno l’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano. Dal due febbraio, però, i riflettori si accenderanno anche sul venticinquesimo anniversario dell’Andy Warhol Museum di Pittsburgh e i Musei Vaticani, insolita location per il genio della Pop Art, collaboreranno a una mostra internazionale che avrà come protagoniste le opere religiose dell’artista americano, tra cui i quadri della serie ispirata all’Ultima Cena di Leonardo. La mostra dal titolo Andy Warhol si terrà nel mille metri quadrati del Braccio di Carlo Magno e in contemporanea a Pittsburgh fino al 31 marzo.
Al Mattatoio, sede della facoltà di Architettura dell’Università di Roma Tre, è in arrivo dal 30 gennaio e fino al prossimo 15 marzo la mostra Belle speranze. Il cinema italiano e i giovani (1948-2018), realizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo con l’Università Cattolica del Sacro Cuore che restituisce attraverso l’immaginario cinematografico, l’esperienza dei ragazzi italiani lungo 70 anni di storia. Da Il sole sorge ancora di Aldo Vergano, tra le prime e più fulgide testimonianze della Resistenza italiana a Gli sdraiati di Francesca Archibugi, ritratto in chiaroscuro di giovani a cui è stato rubato il futuro dai loro padri, l’allestimento è un viaggio multimediale dentro le diverse strategie identitarie messe in atto “dai e sui” giovani nelle varie epoche prese in esame – il dopoguerra, i Sessanta, il ‘68 e gli anni di piombo, il grande riflusso, i millennials.
Prosegue fino al 5 maggio la mostra interattiva Dream al Chiostro del Bramante, quella di Pollock e la scuola di New York al Complesso del Vittoriano fino al 24 febbraio, prorogata fino al 3 marzo la mostra sugli Impressionisti francesi al Palazzo degli Esami, e fino al 10 marzo la mostra fotografica Paolo Pellegrin. Un’antologia al Museo delle Arti del XXI secolo in Via Guido Reni.