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Morgan Stanley, per le banche italiane l’impatto del Qe di Draghi sarà positivo

In un report appena pubblicato gli analisti di Morgan Stanley spiegano perché l’impatto dell’easing di Draghi sarà positivo per tutte banche – I benefici sui costi di funding dovrebbero superare le perdite sui rendimenti dei portafogli di Btp – Marginale l’impatto sul margine di interesse dal taglio dei tassi – Le giocate ideali? Intesa e Unicredit.

Morgan Stanley, per le banche italiane l’impatto del Qe di Draghi sarà positivo

Borse in rialzo ed euro giù in attesa dell’intervento della Bce di giugno. Il calo a sorpresa più delle attese dell’indice Ifo di maggio in Germania, a 110,4 punti dai 111,2 di aprile, ha rafforzato le attese per un intervento di Mario Draghi nella prossima riunione sui tassi. La Bce ha mandato infatti chiari segnali nelle ultime settimane che sul tavolo ci potrebbe essere un taglio dei tassi accompagnato da alcune altre misure non convenzionali.

Ma quale sarà l’impatto del possibile allentamento della Bce sulle banche italiane? Se lo sono chiesti gli analisti di Morgan Stanley in un report pubblicato oggi dal titolo “perché pensiamo che un ulteriore allentamento della Bce sarebbe positivo”.
Se la recente “underperformance” delle banche può per alcuni suggerire che l’impatto possa essere negativo, specialmente per il margine netto di interesse, Morgan Stanley al contrario ritiene che sarà positivo per tutte le banche italiane.

“Riteniamo – si legge nel report – che l’intera struttura delle liability delle banche italiane beneficerebbe di un easing della Bce, dal momento che un’ulteriore compressione dei Btp avrebbe impatti benefici sul costo dell’equity delle banche e sul loro costo per il funding, ancora caro”. Per gli analisti, 100 punti base in più o in meno sullo spread Btp-bund impatterebbero le valutazioni delle banche di un 10/15% in meno o in più. Il legame banche-bond sovrazionali è infatti in Italia ancora intenso, al contrario di quanto avvenuto in Spagna dopo gli stress test.

I benefici sui costi di funding dovrebbero così superare le perdite sui rendimenti dei portafogli di Btp. “Stimiamo ci possa essere un impatto positivo del 4% sul NII (net interest income, ndr) dal repricing delle emissioni obbligazionarie, il che più che compensa il 2% di perdita dal rendimento del portafoglio di Btp 2014-2015. Cinquanta punti base di declino sullo spread del Btp impatterebbero positivamente sul NII in media del 2% nel 2014-2015”. Per gli analisti un taglio dei tassi di interesse della Bce avrebbe poi un impatto negativo sul Net interest margine ma solo marginalmente e comunque sarebbe compensato dagli effetti positivi delle più ampie azioni di Qe.

Se tutte le banche beneficeranno del possibile allentamento della Bce, per Morgan Stanley questa scommessa va giocata su Intesa Sanpaolo e Unicredit. Per quanto riguarda Ca’ de Sass, gli analisti mettono in rilievo la struttura di liquidità e di funding della banca che è per oltre il 90% in Italia e che la rende “una giocata ideale per questo tema”, assieme a un bilancio solido. Piazza Cordusio rimane invece una forte storia di ristrutturazione, che beneficia del suo turnaround del business italiano.

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