X

Morgan Stanley: il petrolio “bullish” è sovrastimato

FIRSTonline

Il report di Morgan Stanley sulle Commodities e, in particolar modo, il petrolio, indica che la corsa alla strutture nel Nord Europa non implica un imminente recupero dei prezzi. Le strutture legate alla produzione di Brent nel mare del Nord stanno rafforzando, infatti, la loro manutenzione, mentre ci sarà solo una modesta rotazione della raffinerie nell’Europa del Nord Ovest.

Il periodo principale per le manutenzioni è quello tra giugno e agosto, che limiterà i cargo disponibili. La manutenzione delle raffinerie nell’area, secondo il report, è stata di maggiore portata rispetto all’anno precedente, ed è arrivata in anticipo.

Questo fattore non implica, però, necessariamente una possibilità di aumento per il prezzo imposto o un indizio per un recupero più veloce nello squilibrio globale. Più probabilmente mostra che le dinamiche del petrolio sono molto più regionalizzate di quanto i mercati tendano ad apprezzare, anche per quanto riguarda un benchmark globale come il Brent. Il prezzo imposto è ancora guidato primariamente dalle dinamiche globali.

Un altro dei rischi del mercato è una reazione troppo eccitata all’anticipata estrazione di grezzo degli Stati Uniti. L’estrazione della scorsa settimana, in anticipo rispetto ai calendari abituali, non dà l’avvio alla stagione delle estrazioni e non ha un significato a lungo termine, anche se i flussi dell’area PADD 3 hanno toccato dei picchi da record per questo periodo dell’anno. 

Il rischio, poi, è che il mercato non possa sopportare tali flussi dagli Stati Uniti. I trend del prodotto sono preoccupanti soprattutto per quanto riguarda la benzina, e estrazioni record per gli Stati Uniti rischiano di essere insostenibili: senza esportazioni, la domanda locale potrebbe non essere abbastanza, anche per il forte mercato della benzina statunitense. Gli stock di benzina asiatici ed europei sono preoccupanti per le esportazioni statunitensi.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati
Tags: Petrolio