Dopo sei mesi di trattative e rinvii, ormai è ufficiale: l’Inter passa di mano. Massimo Moratti ha venduto la società a una cordata d’imprenditori indonesiani guidata da Erick Thohir, la cui holding entra in possesso del 70% delle azioni del club. “Abbiamo firmato”, ha confermato il presidente nerazzurro, che non è più in grado di sostenere il passivo della squadra (almeno 70 milioni ogni anno).
Thohir sarà affiancato sicuramente da Roslan Roeslani e Handy Soetedjo. In futuro potrebbe entrare nel capitale della società anche la famiglia Bakrie, molto vicina ai Thohir e oggi impegnata nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2014 in Indonesia.
“Soddisfatto? Sì… I tempi sono stati lunghi, ma direi che la cosa è stata equilibrata – ha detto Moratti dopo l’incontro decisivo –. Cosa dire tifosi? Bah, faccio finta che questa cosa sia abbastanza regolare e tutto, ma rimane sorprendente. Vedrò un po’ cosa mi sentirò di dire. Come sempre quando cambi qualcosa nella vita non sai se ti dispiace o se ti adatterai a una nuova realtà, a un ritmo diverso. Certamente hai tutto l’ amore per una certa cosa e anche la soddisfazione o il sollievo di pensare di aver messo l’ Inter in buone mani, e di questo sono sicuro perché è gente molto per bene, buona dal punto di vista caratteriale. Ognuno dà una sua impronta e col tempo quella dei nuovi proprietari sarà diversa dalla mia, l’ importante è che sia rispettosa di tutto, ma anche su questo non ho dubbi”.
In ambito sportivo, Thohir ha già esordito nel basket Nba – con una partecipazione nei Philadelphia 76ers – e nel soccer statunitense, con la copresidenza dei Dc United. Entrambe le esperienze, tuttavia, si sono rivelate finora pressoché fallimentari.