Sollecitate dall’Antitrust, le banche interessate hanno fornito le risposte richieste. Nel mirino dell’Autorità erano infatti finite Banca Sella, Intesa Sanpaolo e Unicredit, nei confronti delle quali erano stati aperti tre procedimenti distinti per presunte pratiche commerciali scorrette in relazione alle modalità di attuazione di alcune importanti misure governative per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid 19, previste dal Decreto Cura Italia del marzo 2020 e dal Decreto Liquidità dell’aprile 2020 a sostegno di consumatori e piccole imprese.
L’Antitrust contestava varie irregolarità: l’assenza di indicazioni circa i tempi di risposta alle richieste di sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti (previste dal Decreto Cura Italia), alle domande di finanziamento garantito dallo Stato fino a 30.000 euro (previsto dal Decreto Liquidità), nonché circa il fatto che si sarebbero maturati interessi aggiuntivi rispetto all’originario piano di ammortamento in caso di sospensione delle rate; gli ostacoli frapposti alle piccole imprese interessate ad accedere al finanziamento fino a 30.000 euro previsto dal Decreto Liquidità, richiedendo, ad esempio, di essere già cliente o titolare di un conto corrente presso la banca, oppure non fornendo risposta alle richieste di finanziamento o non motivando il rigetto delle domande.
Alla fine i tre istituti hanno velocemente chiarito la loro posizione, impegnandosi a pubblicare sui propri siti web, innanzitutto, la tempistica massima o media per l’evasione delle richieste di moratoria delle rate e delle risposte per la concessione del finanziamento garantito. Inoltre hanno finalmente reso trasparenti e pubblici i criteri utilizzati per la valutazione delle domande di erogazione dei finanziamenti garantiti, concessi ora anche ai non clienti o ai non titolari di conti correnti. Le banche si sono infine impegnate a indicare la motivazione del rigetto della richiesta nelle eventuali lettere di diniego e a riesaminare le richieste rigettate, alla luce dei criteri di concessione definiti e resi pubblici. L’Antitrust ha dunque deciso di chiudere l’istruttoria senza sanzioni.
Secondo gli ultimi dati forniti dalla Banca d’Italia al 26 febbraio scorso erano giunti quasi 1,3 milioni di richieste di sospensione di finanziamenti da parte di PMutuimi per 153 miliardi di prestiti e oltre 200.000 richieste di sospensione delle rate dei mutui prima casa per un importo medio di circa 94.000 euro. Inoltre, al 9 marzo le richieste di finanziamenti garantiti fino a 30.000 euro erano più di 1,1 milioni, per un importo finanziato totale di circa 21,5 miliardi.