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Monza Calcio, l’imprenditore italo-americano Mario Gabelli tratta con Fininvest: ecco chi è

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Che si tratti di arabi o americani, l’importante è che si parli straniero. Questa sembra essere la direzione in cui si sta muovendo il nostro calcio, con un nuovo potenziale acquirente che si affaccia all’orizzonte: si tratta dell’imprenditore italo-americano Mario Gabelli, interessato all’acquisto del Monza Calcio dalla famiglia Berlusconi.

Con un patrimonio stimato di circa 2 miliardi di dollari, Gabelli è in trattative per acquistare una quota della società brianzola, con la possibilità di espandere la sua partecipazione in futuro. Sebbene le discussioni siano ancora in una fase preliminare, questo interesse sottolinea l’attrattiva dei capitali stranieri per il calcio italiano. Oggi, ben dieci squadre di Serie A (su 20) appartengono a proprietari stranieri, otto delle quali sono americane (Atalanta, Fiorentina, Genoa, Inter, Milan, Parma, Roma, Venezia) oltre al Bologna, canadese, e Como, indonesiana.

Chi è Mario Gabelli: un self-made man con radici italiane

Mario Joseph Gabelli è nato nel Bronx, New York, da genitori italiani originari di Solignano, in provincia di Parma. Nel 1977 ha fondato Gamco Investors, una società di gestione patrimoniale che attualmente gestisce asset per 31 miliardi di dollari. Considerato una figura influente nel panorama economico statunitense, Gabelli è famoso per la sua abilità nel far crescere i capitali degli investitori. Secondo Forbes, il suo patrimonio personale si avvicina ai 2 miliardi di dollari.

Negli ultimi mesi, Gabelli ha dimostrato un crescente interesse per il calcio italiano, seguendo l’esempio di altri imprenditori americani come Rocco Commisso (Fiorentina) e Dan Friedkin (Roma). Il Monza potrebbe rappresentare un’opportunità per diversificare i suoi investimenti. Le trattative con Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, riguardano l’acquisizione di una quota minoritaria, con la possibilità di incrementarla in futuro.

Cessione Monza: la posizione della famiglia Berlusconi

Nonostante le trattative, la famiglia Berlusconi non intende cedere il controllo del Monza. Un portavoce di Fininvest ha confermato che “l’intenzione resta quella di individuare partner per lo sviluppo della società“. Già in passato il fondo Orienta Partners aveva avviato trattative per acquisire una quota del Monza, ma l’accordo non si è concretizzato. Anche ora, la famiglia Berlusconi sembra voler mantenere un ruolo attivo nella gestione del club, sfruttando l’esperienza di un partner strategico.

Da quando Silvio Berlusconi ha acquistato il Monza nel 2018, la squadra ha vissuto una notevole crescita, passando dalla Serie C alla Serie A in meno di quattro anni, anche grazie alla guida di Adriano Galliani. Sono stati fatti ingenti investimenti per ammodernare lo stadio U-Power e il centro sportivo “Luigi e Silvio Berlusconi-Monzello”.

Altre possibili acquisizioni: occhi su Empoli e Genoa e Milan

Oltre al Monza, anche altre squadre italiane sono al centro di importanti cambiamenti riguardanti le proprietà. Il Genoa, attualmente controllato dal gruppo americano 777 Partners, è in vendita e si stanno valutando opzioni per una cessione totale o parziale. La società si trova in una situazione finanziaria difficile, con il principale finanziatore, A-Cap, che spinge per liquidare gli investimenti nel fondo 777 Partners.

Dall’altra parte, l’Empoli presenta una situazione più stabile. La famiglia Corsi controlla il club da oltre trent’anni e, dopo l’approvazione del progetto di restyling dello stadio Castellani, la società toscana (complice anche le buone prestazioni in Serie A) ha guadagnato maggiore attrattiva. Il patron Fabrizio Corsi ha, però, chiarito che non ha intenzione di cedere completamente il controllo, cercando invece un partner strategico per sostenere la crescita del club.

E poi c’è la questione Milan. Il club non è attualmente in vendita, ma Gerry Cardinale, proprietario di RedBird con il 96% delle quote, sta cercando nuovi investitori. L’obiettivo è ripagare i 693 milioni di euro dovuti al fondo Elliott e finanziare il nuovo stadio.

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