Vendola e Fassina “vogliono conservare, per nobili motivi e in buona fede, un mondo del lavoro iperprotetto rispetto a condizioni di altri Paesi. Da che parte sto? Io sono a favore di un’Europa che si batta per avere una tutela ancora più avanzata dei lavoratori. Sono per le riforme che creino più posti di lavoro e perché l’Italia sia più competitiva“. Questa l’ultima presa di posizione del premier uscente Mario Monti, intervenuto stamane alla trasmissione “Radio anch’io” (Rai1).
Nel rispondere alle domande arrivate dal segretario Pd Pier Luigi Bersani, che ha chiesto quale ruolo avrà il Professore in Europa, Monti sottolinea di non vedere alcuna ostilità da parte del leader democratico. Poi però arriva una precisazione: “Mi permetto di essere molto immodesto. Credo di essere conosciuto per quello che in Europa ho fatto, da commissario e in questi difficili 13 mesi da Premier. Credo di avere un posto mio nell’opinione dei colleghi leader europei e se dovessi ancora essere primo ministro, sarei membro del Consiglio europeo credo con una certa incisività, enormemente più importante di saper in quale famiglia politica siederei”.
Monti ha fatto notare che all’interno del movimento elettorale che si sta creando attorno a lui ci sono persone che appartengono a diverse famiglie politiche rappresentate nell’Europarlamento: Ppe, liberali, “e anche qualcuno del Pse”.
Quanto ai rapporti con la Germania, Monti ha spiegato che all’inizio del suo mandato a Palazzo Chigi “pattinavo su un lago con un sottile strato di ghiaccio”, ossia, fuor di metafora, “la nostra finanza pubblica poteva saltare da un momento all’altro”, e tuttavia “fin dal primo giorno ho spiegato a Merkel e altri che c’era anche qualche difetto complessivo nell’eurozona. Da lì con la Germania, a volte in dialettica, siamo riusciti a mettere in ordine i conti e la Germania è riuscita a lasciarsi persuadere, a volte da un’azione pedagogica pesante”.
Infine, qualche frecciata per replicare agli attacchi di Silvio Berlusconi, che “ha usato contro di me armi improprie, come i valori della famiglia. La cosa si commenta da sé. Considero i valori etici fondamentali. Detesto i partiti politici che usano qualche volta in modo goffo i valori etici, spesso da loro disattesi, nella realtà quotidiana come arma o accetta contro i rivali. Penso ad alcuni esponenti del Pdl“. Quanto all’ipotesi di una commissione per fare chiarezza sulla caduta del governo Berlusconi, “la trovo un’idea stravagante, tardiva, interessante. Ben venga”.