MONTI OFFRE OGGI BOT AI MERCATI (E ALLA MERKEL)
UN FONDO HEDGE ACQUISTA IL 5% DI UNICREDIT
“L’Europa non avrà una responsabilità condivisa sul debito pubblico finché vivrò”. Così disse Angela Merkel rimandando al mittente le proposte di Herman van Rompuy elaborate assieme a Mario Draghi. Ovvero, lasciate ogni speranze voi che state per entrare al vertice di Bruxelles: Italia e Spagna se la dovranno cavare da sole.
Ieri sera la questione ha tenuto banco al summit di Parigi fra i ministri finanziari di Francia, Spagna, Italia e Germania, occasione per aumentare la pressione su Berlino.
Il premier Mario Monti, parlando alla Camera, aveva già replicato alla Merkel: “Sono pronto a restare oltre il limite previsto del Consiglio europeo e lavorare fino a domenica sera se sarà necessario, perché alla riapertura del mercato, lunedì 2 luglio, ci si presenti irrobustiti da un pacchetto per la crescita, da una visione per il futuro dell’integrazione, ma anche da meccanismi soddisfacenti per reggere alle tensioni del mercato”. Ovvero per far prevalere la proposta che il fondo salva-Stati Efsf diventi lo strumento per intervenire, se necessario, per comprare titoli di Stato dei Paesi sotto attacco sui mercati.
In questa cornice il Bel Paese scende di nuovo in campo per un’asta dei titoli di Stato, che le parole di frau Angela hanno reso ancor più complicata.
Dopo le parole della Cancelliera, infatti, il rendimento del Btp decennale è schizzato dal 5,99% della sera prima al 6,15%, lo spread con il Bund si è allargato a 465 punti base. Il rendimento del Bono spagnolo a 10 anni è salito al 6,79%. La tornata d’aste prosegue oggi con 9 miliardi di Bot semestrali, mentre domani saranno offerti fino a 5,5 miliardi di Btp a 5 e a 10 anni.
Nella mattinata di ieri le aste dei titoli di Stato di Spagna e Italia hanno registrato un forte incremento dei rendimenti. In particolare il Tesoro italiano ha collocato 3 miliardi di Ctz a due anni con un rendimento del 4,7% dal 4,03% di maggio. La tornata d’aste prosegue domani con 9 miliardi di Bot semestrali, mentre giovedì saranno offerti fino a 5,5 miliardi di Btp a 5 e a 10 anni.
A Milano l’indice FtseMib ha perso l’1,1%, la Borsa di Madrid è scesa dell’1,3%, mentre Londra e Francoforte hanno terminato con gli indici in parità e Parigi ha accusato un lieve calo dello 0,3%.
Usa ed Asia hanno preso le distanze dall’Europa.
Tutti i listini asiatici si avviano alla chiusura in rialzo, interrompendo una spirale negativa che durava da quattro giorni. A Tokyo l’indice Nikkei segna +0,33%, assai più vivace Hong Kong +1,10%. Il rimbalzo è favorito dai dati Usa e dall’attesa di misure a sostegno dell’economia in arrivo da Pechino.
Wall Street, dopo un momentaneo ribasso legato alle tensioni in arivo dall’Europa, ha corretto la rotta al rialzo sulla base delle indicazioni positive in arrivo dall’economia degli States. L’S&P500 chiude con un guadagno dello 0,48%, Dow Jones + 0,26%, il Nasdaq sle dello 0,63%.
Ad aprile negli Usa, i prezzi delle case calcolati secondo l’indice S&P/Shiller sono saliti dell’1,3%, meglio delle stime che prevedevano un aumento dello 0,5%. Questo è il terzo mese consecutivo di aumento dei prezzi delle case negli Stati Uniti. Alle 16,00 dall’indice sulla fiducia dei consumatori di giugno, atteso in calo a 63,5.
Da segnalare il balzo di NewsCorp che sale del 6,4%. Rupert Murdoch, proprietario della società, ha confermato l’intenzione di procedere a uno scorporo della sua azienda editoriale, dividendo gli asset, tra cui The Wall Street Journal, in due diverse società.
Tornando a Piazza Affari a fine seduta il listino delle blue chip milanesi è largamente segnato dai ribassi. Fra le banche, Intesa -0,7%, Mediobanca -0,7%, Ubi è arretrata del 3,3%, Popolare Milano -2,6%.
MontePaschi è caduta in ribasso del 5,2%, nonostante il via libera ai Tremonti bond.
Unicredit è scesa del 2,4%. Il fondo Pamplona Global Financial Fund, rivolto agli agli hedge funds, ha annunciato di aver aumentato la sua partecipazione in Unicredit dall’1,99% al 5,01% rilevando 174,8 milioni di azioni attraverso una complessa operazione di derivati attraverso Deutsche Bank che ha comunque precisato che “non manterrà azioni Unicredit anche nel caso Pamplona decidesse di rimborsare la banca consegnando le azioni”. Pamplona, guidata dal finanziere Alexander Knaster, russo con passaporto Usa, azionista di rilievo di Alpha Bank e membro del cda di Tnk-Bp., sale così al secondo posto tra i soci di piazza Cordusio dietro il fondo di Abu Dhabi. Dopo i recenti tracolli borsistici il 5% di Unicredit vale 700 milioni circa. L’intera capitalizzazione (14,5 miliardi) è di poco superiore al totale degli ultimi tre aumenti di capitale (13,5 miliardi). E la quota in mano ad azionisti stabili stranieri è già del 25%.
In Europa il settore migliore è stato quello delle utility, con l’indice Stoxx in rialzo dello 0,7%. Bank of America ha diffuso oggi un report in cui sottolinea che le utility europee sono sottovalutate e indica Terna come uno dei titoli migliori del settore. Terna è scesa dello 0,9%. Enel ha chiuso in rialzo dello 0,3%, Bank of America ha alzato la raccomandazione a “neutral” da “underperform”. Acea è salita del 4,9%.
In ascesa Telecom Italia +0,42% in attesa del via libera alla cessione di TiMedia -2,3%. Fra gli industriali, forte ribasso di StM -5,2%, influenzata dal profit warning della concorrente tedesca Infineon -10%.
Fiat ha perso il 2,8%, Finmeccanica è scesa del 3,2%.
“La nostra decisione arriverà al più presto ma non dipende solo da noi. Noi faremo tutto il possibile affinché l’aumento di capitale parta quando è stato programmato, ovviamente se tutto è in regola”. E’ quanto afferma il presidente della Consob Giuseppe Vegas ad una domanda sul via libera all’aumento di capitale Fonsai. E, soprattutto, all’esenzione dall’opa su Milano Assicurazioni chiesto da Unipol. Nel frattempo, l’ad di Unipol Carlo Cimbri, intervistato dal Financial Times assicura che “Unipol è lontana da Mediobanca”. Il gruppo bolognese “é indipendente ora e non cambierà dopo la fusione”. Dal punto di vista finanziario, poi, il manager di via Stalingrado prevede di restituire 250 milioni a Mediobanca in 3 anni, con una nuova riduzione del debito da 100 milioni di euro derivante dalla cessione di attività necessaria ad ottenere il via libera dell’Antitrust alla fusione con Fonsai, Premafin e Milano Assicurazioni. Tra queste anche la cessione dell’1,1% di Generali in mano a Fonsai.
Rcs MediaGroup rende noto che Rcs Libri ha ricevuto da Madrigall S.A., controllante la societa’ editoriale francese Gallimard, l’offerta vincolante finale per l’acquisto del 100% di Rcs Livres, societa’ che controlla il gruppo editoriale Flammarion. RCS Libri intende accettare l’offerta alla conclusione della prevista procedura di consultazione con le rappresentanze sindacali del gruppo Flammarion. L’enterprise value offerto da Madrigall e’ di 251 milioni di euro. Il beneficio finanziario della transazione e’ stimato in circa 230 milioni Sulla base dei valori di carico al 31 dicembre 2011, si stimano plusvalenze civilistiche e consolidate – al lordo dell’effetto fiscale – rispettivamente di circa 121 e 88 milioni di euro.