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Monti, le pagelle della comunità finanziaria

 PAOLO BALICE (presidente del’Aiaf, Associazione italiana degli analisti finanziari) “E’ una squadra di qualità. Il nuovo governo significa meno spread e più fiducia. I suoi primi provvedimenti dovranno essere fiscali. Ci vuole un pacchetto di misure shock sul debito ma anche misure per la crescita. E’ importante che la Bce si attivi in questo momento.

 PAOLO BASILICO (Presidente e ad di Kairos) – E’ difficile non essere entusiasti del nuovo Governo. Rispetto al baratro in cui eravamo finiti, in una settimana è cambiato tutto e l’Italia può ora presentarsi sul piano internazionale con un Governo che ha pochi eguali in Europa e con due figure di altissima qualità – come il premier Mario Monti e il presidente della Bce Mario Draghi – che possono solo dare lustro all’immagine del Paese. Tutto ciò premesso e sottolineato il fatto che come Paese abbiamo fatto la nostra parte per metterci a posto, temo che non usciremo dalle turbolenze dell’eurozona finchè non si deciderà di cambiare il ruolo della Bce facendone il prestatore di ultima istanza sul mercato. La prima cosa da fare? Sorprendere i mercati sprigionando tutte le energie – a partire da massicce dosi di liberalizzazioni – che possono accelerare la crescita, che è la priorità delle priorità e senza la quale non c’è speranza di ridurre stabilmente il debito pubblico.  

FILIPPO CAVAZZUTI
(presidente PattiChiari) – Mi sembra tecnicamente un Governo molto autorevole. Certo, la concentrazione di poteri nelle figure del presidente del Consiglio da un lato e del ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture dall’altro fa di Monti e di Passera i veri dominus dell’azione di governo per il risanamento economico e il rilancio dello sviluppo. E quindi non posso che fare loro i più sinceri auguri. La prima cosa da fare? Massicce liberalizzazioni a partire dalle professioni e l’abolizione delle pensioni di anzianità destinando il ricavato alla fiscalizzazione degli oneri sociali per rilanciare la crescita e l’occupazione.


ENRICO COLOMBATTO (ordinario Politica economica Università Torino). “Il primo provvedimento? L’aumento dell’età pensionabile. Un intervento drastico che dia un segnale forte con risparmi immediati: tutti in pensione a 70 anni. L’ultimo provvedimento da prendere? La patrimoniale. Nel nostro Paese non ha alcun senso pensare di aumentare le tasse. Ma credo che alla fine si imporrà una linea mediana tra chi vuol tassare di più (che è assai più facile) e chi riformare davvero. Speriamo che le priorità possano premiare i riformatori”.

 

GREGORIO DE FELICE (responsabile ufficio studi Inresa Sanpaolo) – Una splendida squadra. Il primo provvedimento? Vinceranno la Champions League.

 

ANDREA GILARDONI (docente di Economia e gestione delle imprese alla Bocconi) – E’ un Governo in larga misura costituito da persone di alta professionalità ma che devono ora dimostrare nei fatti le loro capacità operative. In particolare sulle infrastrutture penso che ci sia stato un eccesso di critica dell’operato del governo Berlusconi e che ora non si parta da zero perché sul tavolo esistono già proposte ragionevoli che toccherà al nuovo ministro Passera rendere operanti. La prima cosa da fare è a mio avviso una legge quadro che introduca meccanismi certi per valutare le infrastrutture priortarie come suggerito da Mario Draghi e meccanismi altrettanto certi e definiti per attuarle attivando anche il contributo di capitali privati.


PATRIZIA GRIECO (ad Olivetti) – La prima impressione è sicuramente positiva anche perché la squadra di governo risulta arricchita rispetto alle prime versioni apparse sulla stampa da un ventaglio di personalità e competenze non solo accademiche. In particolare meritano apprezzamento le nomine di Profumo all’Istruzione, Riccardi ala Cooperazione internazionale e Passera a Sviluppo e Infrastrutture. Ci auguriamo che una squadra di questo livello sia anche la premessa per un’azione di Governo molto incisiva. La prima cosa da fare? La rifoma delle pensioni in una logica di solidarietà intergenerazionale e la riforma del lavoro per mettere le imprese in condizione di usare di più e meglio la flessibilità ma anche di pagarla di più.

 



GIULIO SAPELLI (ordinario di Storia economica all’Università statale di Milano) – “E’ un’ottima soluzione quella del Governo Monti. I nomi dei nuovi ministri sono eccellenti. La prima cosa da fare? La riforma delle pensioni”

 

ANGELO TANTAZZI (ex presidente di Borsa italiana e attuale presidente di Prometeia)- “Sono felicissimo per la nascita del governo Monti perché è composto da persone finalmente normali e di alta professionalità. E’ un Governo che ci puo’ far recuperare terreno rispetto ai recenti arretramenti e puo’ riconquistare la fiducia dei mercati. La prima cosa da fare? Naturalmente una strategia in grado di affrontare l’emergenza economica e di recuperare le relazioni internazionali che si erano venute determinando sia nei confronti degli Usa che dell’Europa.

 

 

GIANLUCA VERZELLI (vicedirettore centrale Banca Akros). “La prima cosa da fare? Intervento strutturale sulle pensioni, reintroduzione dell’Ici come previsto dall’Unione Europea. La patrimoniale? Nei 39 punti previsti da Bruxelles non figura questa richiesta che avrebbe comunque nel breve riflessi recessivi di cui non si sente proprio il bisogno”.

 

GIANFRANCO VIESTI (presidente Fiera Levante di Bari) – La mia prima impressione è positiva perché il Governo è composto di persone di grande qualità e in particoloare mi piace l’accorpamento fra Sviluppo e Infrastrutture e mi piace il fatto che sia stato assegnato a una persona come Passera. Molto apprezzabile anche la nomina di Profumo all’Università e di Fabrizio Barca alla Coesione. La prima cosa da fare? Rimettere sotto controllo il bilancio pubblico con una manovra sulle entrate ma anche avviare una politica di riforme e sviluppo in tempi molto rapidi. Sulle cose da fare non c’è più molto da studiare ma la scommessa è farle davvero.

 

 

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