Un Governo a tempo? Di sicuro deve durare fino alla scadenza della legislatura, la primavera del 2013. E la presenza dei politici nel nuovo Esecutivo? «Un desiderio», ma «non è indispensabile». Così parlò (finalmente) Mario Monti in serata, dopo una giornata di voci incontrollate intorno alle trattative in corso per stilare la sua lista dei ministri.
E alla fine di una giornata difficile per i mercati, che era iniziata molto meglio di come sia finita: in Borsa ma anche per i titoli di Stato: il segnale che Monti da solo non basta a ridare fiducia riguardo all’Italia. Ci vuole, appunto, un Governo, possibilmente al riparo delle insidie dei partiti: che possa durare. E il presidente della Bocconi ha sottolineato che «la politica può trasformare questo momento difficile in opportunità». Non solo: «Con le riforme l’Italia potrà avere un ruolo da protagonista».
Veniamo al dunque. L’orizzonte temporale di un eventuale governo Monti «è quello della fine della legislatura, la primavera 2013». «E’ chiaro – ha precisato – che il Parlamento può decidere in ogni momento che non gode pîù della sua fiducia, ma ho rappresentato a tutte le forze politiche che la gestione di questa fase nella direzione della crescita e dell’equità va ben al di là di quell’orizzonte». «Se venisse fissata una data al di qua della primavera 2013, – ha ribadito – questo toglierebbe credibilità all’azione del Governo e sarebbe una definizione temporale che non accetterei».
Insomma, su questo Monti non transige. Scadenza a primavera prossima per poi andare a elezioni anticipate? Non se ne parla nemmeno. Sulla presenza, invece, degli esponenti dei partiti nel suo Esecutivo ha parlato di «desiderio», ma ha specificato che «non è una condizione indispensabile». A questo proposito restano forti le differenze all’interno del Pdl, ancora sotto shock per la fine apparet dell’era Berlisconi. Altero Matteoli e Fabrizio Cicchitto si sono detti contrari all’entrata nell’Esecutivo dei politici: vogliono solo tecnici. Mentre i pidiellini azzurri insistono sulla presenza anche di un garante, come potrebbe essere Gianni Letta.
Le consultazioni di Monti, in ogni caso, continueranno anche domani. Il suo Governo dovrebbe limitarsi a dodici ministri. E la lista, se tutto va bene, dovrebbe essere pronta domani sera. Le trattative vanno avanti. Sul filo del rasoio.