Tra disegni di legge e decreti sono più di cinquanta i provvedimenti legislativi portati in Parlamento in sei mesi dal governo Monti, per una media di due testi normativi prodotti a settimana. Questi, secondo i dati ufficiali raccolti dal Senato, i numeri del primo semestre dell’esecutivo tecnico presieduto da Mario Monti. Le cifre parlano chiaro: dal 16 novembre 2011 (giorno di nomina del nuovo esecutivo da parte del presidente della Repubblica) i disegni di legge di iniziativa governativa arrivati in Parlamento sono stati 39 (12 approvati e 27 in fase di esame parlmentare), 6 dei quali nel 2011 e 33 nel 2012.
Se per il 2011 possiamo parlare di una media di tre ddl al mese, meno di uno a settimana, per l’anno in corso si può invece registrare un’accelerazione dei lavori dell’esecutivo con un incremento del numero dei testi, aumentati di quasi il doppio rispetto ai primi due mesi di attività. In quattro mesi e mezzo 33 ddl presentati, per una media di 8 provvedimenti ogni 30 giorni, quasi due a settimana. Un lavoro a ritmi serrati dettato dalla crisi, e che trova dimostrazione dai 14 disegni di legge di iniziativa governativa – sui 39 complessivi – su cui l’esecutivo ha posto la fiducia.
Alla Camera e al Senato il governo Monti ha poi fatto approdare 13 decreti (5 nel 2011, 8 nel 2012), tutti approvati e convertiti in legge. Un elemento, quest’ultimo, che sottolinea l’efficacia del lavoro svolto finora. La squadra di Silvio Berlusconi, infatti, nel corso dei quasi quattro anni di mandato ha visto ben 9 decreti legge decaduti e 2 respinti. Ai decreti già approvati si aggiunge poi un decreto legge assegnato ma con iter ancora non iniziato (è il decreto-legge contenente “Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica”, del 7 maggio, assegnato alle commissione Affari costituzionali e Bilancio del Senato in sede riunita il 9 maggio).
Da notare che sulla metà dei dl presentati Monti è stata posta la fiducia (sono ben 7 sui 13 accolti dal Parlamento). La velocità è dunque il tratto distintivo di questo governo Monti, che nel suo primo semestre ha quasi dimezzato i tempi di approvazione dei disegni di legge governativi in Parlamento: se nel 2011 ci volevano, in media, 55 giorni alla Camera e 63 giorni al Senato, finora in questo primo scorcio di 2012 l’approvazione dei provvedimenti arrivati da palazzo Chigi ci sono voluti 32 giorni alla Camera e 37 al Senato.