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Monti e Hollande sostengono il piano Draghi

“Guardiamo con particolare attenzione a ciò che viene messo a punto in questi giorni per la stabilizzazione dei titoli sovrani dell’eurozona. Siamo lieti di aver contribuito a un grosso passo avanti: la constatazione che fare i compiti a casa è necessario, ma non sufficiente”. 

Queste le parole del premier Mario Monti al termine dell’incontro di oggi a Villa Madama con il presidente francese, François Hollande. Al centro del vertice bilaterale, il secondo fra i due leader, le questioni centrali in relazione alla crisi dell’euro: oltre al piano della Bce per l’acquisto di titoli di Stato – su cui Francoforte deciderà giovedì, nella prossima riunione del Consiglio direttivo -, anche i dossier Spagna e Grecia, il progetto di unione bancaria, il rafforzamento della governance europea e le misure da mettere in campo nei prossimi mesi per rilanciare la crescita.

“E’ vitale che ci sia anche un riconoscimento della stessa Unione europea – ha proseguito Monti – affinché non persistano come dei gravi ostacoli degli spread che sarebbero privi di ogni riferimento all’andamento economico sottostante. I nostri due governi veglieranno perché ciò che abbiamo costruito venga completamente realizzato”. 

Hollande ha confermato che “le preoccupazioni dei due Paesi sono le stesse: crescita e stabilità. Abbiamo identificato tre tappe lungo il percorso da affrontare. La prima è l’applicazione delle decisioni del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. La seconda è quella di riuscire a risolvere la questione della Grecia, che si pone oramai da mesi e che dopo il rapporto della Troika si presenterà al Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre. Avremo anche la questione della Spagna da risolvere. La terza tappa arriverà a fine anno ed farà riferimento all’unione bancaria e all’approfondimento dell’unione economica e monetaria. Ho molto a cuore che quest’ultimo passo venga chiaramente enunciato nel prossimo Consiglio europeo”. 

Più imbarazzo da parte del Presidente francese quando gli è stato chiesto di commentare le parole del numero uno della Bce, Mario Draghi, che ieri ha parlato di “condizioni severe” da imporre ai Paesi che vogliano accedere agli aiuti del nuovo fondo salva-Stati. “La mia posizione rimane quella che ho già sostenuto nel corso del Consiglio euroepeo di giugno – ha detto ancora Hollande – ovvero di permettere che, attraverso i meccanismi di stabilità che conosciamo, sia consentito al Fondo di in intervenire rapidamente, appena sollecitato”. 

Quanto alla Grecia e alla sua richiesta di una proroga dei termini per l’applicazione delle misure d’austerity, “se il rapporto della troika andrà nella giusta direzione, allora si potrà prevedere di applicare il piano di risanamento con più tempo per mantenere Atene nella zona euro”, ha concluso Hollande. 

Infine, sul problema dell’occupazione, ritenuto centrale, Mario Monti lancia un appello alle parti sociali: per rilanciare la produttività e la competitività è necessario che imprese e sindacati “acuiscano gli sforzi” perché “è il momento di lavorare insieme per creare lavoro”. 

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