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Monti da Davos: “La riduzione del debito non si può più fare attraverso le tasse”. Ora la ripresa

“La riduzione del debito non si può più fare attraverso le tasse”. Lo ha detto il premier Mario Monti dal palco di Davos, dove è in corso il World Economic Forum e dove ha la sua ultima grande vetrina internazionale prima delle elezioni.

La mia è una agenda ambiziosa, ha detto, ma tutti abbiamo una responsabilità sociale e ho deciso di presentarmi alle elezioni perché lo devo agli italiani ed in particolare a quelli ”più fragili, quelli che hanno pagato il prezzo più alto e intollerabile della disoccupazione, soprattutto giovani, e della privazione. Cittadini, che sono “vittime di governi che spesso non sono stati abbastanza forti contro l’evasione fiscale, la corruzione, gli interessi particolari, le manipolazioni del mercato finanziario”, vittime di politici che “spesso si sono impegnati in promesse elettorali senza considerare se fossero o meno realizzabili” e così facendo hanno spesso aggravato la crisi perché, troppo concentrati sulle elezioni nazionali, non hanno considerato l’urgenza delle riforme ed hanno al contrario “alimentato il nazionalismo e il populismo”.

Monti ha commentato anche le stime sulla crescita rese note dal Fondo monetario internazionale nel pomeriggio. Il Fondo ha tagliato le stime di crescita sull’Italia: il Pil è atteso in calo dell’1% nel 2013, 0,3 punti in più rispetto a quanto stimato in ottobre. Rimane invariata la stima per il 2014, a +0,5%. “Nonostante l’Fmi sul 2012 consegni “un dato ancora negativo” viene dimostrato che l’azione del governo “per il consolidamento dell’economia italiana sta proseguendo e i dati del PIL nel terzo trimestre 2012 sono stati migliori delle attese, come ha sottolineato lo stesso Fondo Monetario”, ha fatto notare Monti.

L’analisi del Fmi, ha aggiunto Monti, “ci spinge con maggiore forza a concentrarci subito, sia a livello nazionale che europeo, sulla ripresa economica e sull’occupazione; tenendo ben conto che le riforme attuate necessitano di tempo per mostrare i loro effetti positivi”. Per Monti oggi l’atmosfera verso l’Italia è cambiata: “non ho solo sentito la vostra gentilezza- ha detto – ma anche rispetto e fiducia nella stabilità”.

Infine sulla questione Regno Unito, il premier si è detto fiducioso che in caso di referendum il Paese deciderà di rimanere in Europa e “dividerà con noi il futuro”.

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