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Monti cerca fiducia ma i tedeschi vogliono sapere quale sarà il futuro politico dell’Italia

Ufficialmente si parla di situazione della zona euro e dello sviluppo economico in Europa oggi a Berlino nell’incontro della cancelliera Angela Merkel con il premier italiano Mario Monti. Un incontro che si inserisce in tanti altri colloqui bilaterali in questi giorni, quasi da routine. Il governo tedesco attualmente non prende decisioni, ma riflette ed aspetta: prima il rapporto della troika sulla Grecia e poi soprattutto la sentenza della Corte Costituzionale tedesca che il 12 settembre deciderà sulla legalità del fondo salva-stati ESM. 

Ma le domande da parte tedesca al premier italiano sono tante: Cosa succede in Italia dopo la fine della legislatura? Chi sarà il prossimo premier e soprattutto rispetterà il nuovo governo  gli impegni presi dal governo Monti? Le critiche sempre meno velate alla politica della Banca Centrale Europea sono un indizio della preoccupazione tedesca. Prima Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, poi Jürgen Stark, ex sottosegretario all’economia e ex capo economista della Deutsche Bank dalle pagine del Handelsblatt hanno criticato l’intenzione della BCE di voler acquistare – ancora – titoli di Stato dei paesi EU in crisi. “Ci siamo avvicinando al finanziamento degli Stati”, ha detto Weidmann e la cancelliera Merkel  lo ha appoggiato subito. Rimane la paura tedesca che i paesi periferici dell’Europa smettano di realizzare il percorso di rigore da quando inizieranno ad arrivare quasi automaticamente i soldi della BCE. 

Salvare l’euro è fuori discussione a Berlino e nessuno parla al momento di un pericolo di intossicazione per l’Italia come un anno fa, quando i mercati reagirono in modo drastico. Da gennaio la Germania e l’Italia si erano di nuovo avvicinate, basta ricordare che la cancelliera auspicava molto un Presidente del Consiglio di nome Monti. Ma da poco il clima bilaterale è meno armonioso. A Berlino non è piaciuto l’impegno di Monti per avere più elasticità nel rigore per portare avanti la crescita. La Merkel è rimasta male dopo la lunga notte del vertice di Bruxelles di fine giugno.

Più che altro irrita la situazione politica in Italia. Un possibile ritorno di Silvio Berlusconi sulla scena politica ha spaventato i tedeschi, i litigi tra i partiti che sostengono il governo Monti e le querele sulla riforma elettorale sono percepiti con preoccupazione. Ma è ovvio che il Presidente del Consiglio non può rispondere a queste domande, nessuno può. Il suo compito a Berlino sarà di fare un nuovo tentativo per rilanciare la fiducia – dalla cancelliera come dagli investitori stranieri.

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