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Monti avverte dall’Asia: “Pronti a lasciare prima del 2013 se il Paese non apprezza”

Chiaro e conciso, come solo un professore sa fare. “Se il Paese attraverso le sue forze sociali e politiche non si sente pronto per quello che noi riteniamo un buon lavoro non chiederemmo di continuare per arrivare a una certa data“. Così ha avvertito il primo ministro Mario Monti in visita a Seoul facendo riferimento alla discussa riforma del lavoro. Non dimentica però di aggiungere che finora il Paese si è dimostrato pronto ad accettare le sfide proposte dal Governo dei tecnici. E sono infatti le parole di un politico, di Giulio Andreotti, che Monti ha deciso di utilizzare per simboleggiare il proprio stato d’animo ma capovolgendo completamente il senso: “Mi interessa lavorare, non tirare a campare”.

Certo è che fino al 2013 al Colle ci sarà il presidente Giorgio Napolitano, che tanto ha fatto per far arrivare Monti al Governo e che farà di tutto per evitare un’ulteriore crisi politica. Crisi che aborra anche lo stesso premier. “Rifiuterei il concetto stesso di crisi”, ha detto riferendosi alle opposizioni ricevute in merito della riforma del lavoro. Il dibattito è faticoso, i tempi si allungano ma “quando si tratta di lavoro, di sindacati, di forze sociali, di elemento umano è chiaro che il rispetto per tutti i soggetti coinvolti nella consultazione è grande”.

La Corea e molti altri Paesi asiatici che vogliono investire in Italia sono spaventati dalle elezioni che si terranno nel 2013 con cui potrebbero riafforare “vecchi vizi”, tra cui l’eccessiva ingerenza della politica nell’economia. Monti ha cercato di rassicurare i suoi interlocutori dichiarando di voler capire “se, come e quanto – questi Paesi – potranno intensificare i loro investimenti”, fiducioso del fatto che il suo Governo ha cambiato le regole del gioco e la politica che si presenterà “non sarà quella tradizionale”. Il premier inoltre ha insistito sul fatto che l’Italia fino ad ora “si è mostrata più pronta di quello che immaginassi e se qualche segno di scarso gradimento c’è stato è andato verso altri protagonisti del percorso politico. Ma non verso il Governo”. Insomma Monti è sicuro del suo operato, convinto che sia un bene per il Paese e determinato nel portarlo avanti. Speriamo che le forze sociali e politiche la capiscano e non ci regalino un infausto ritorno al passato.

 

 

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Categories: Politica