Non solo senatore a vita. Per la prima volta Mario Monti apre alla possibilità di ricoprire un ruolo anche nel prossimo Governo, pur escludendo di sedere nuovamente sulla poltrona di premier.
“Dopo le elezioni è giusto che i partiti politici possano presentare un presidente del Consiglio che sia uno di loro e che non sarò io – ha detto oggi Monti intervenendo al Council of Foreign Relations, a margine dei lavori della 67esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York -. Certo che nel caso di circostanze particolari, che spero non si verificheranno, potrebbero chiedermi di tornare. Potrei considerare questa ipotesi, ma spero di no“.
Comunque vada, la ricandidatura non sarà necessaria: “Sono stato nominato senatore a vita”, ha ricordato ancora il Professore. Monti ha poi fatto il punto sull’operato dell’attuale Esecutivo, sottolineando che “si può considerare il mio strano governo come un esperimento: un governo tecnico che cerca di mettere insieme diversi partiti per cercare di tenere sotto controllo la situazione finanziaria. È presto per dire che non ce l’ha fatta”.
Quanto al possibile ritorno del suo predecessore a Palazzo Chigi, il premier ha detto di ritenere “assolutamente normale che Silvio Berlusconi, leader di un grande partito come il Pdl, si ricandidi. In questi mesi non se n’è andato su un’isola deserta. Fu proprio Berlusconi, in un certo senso, a scoprirmi nel 1994, nominandomi Commissario Ue”.