E dopo Papa Benedetto XVI, anche Mario Monti sbarcò su Twitter. Il premier dimissionario, dopo aver svolto il suo mandato in assoluta conformità ai canoni comunicativi istituzionali, compresi gli auguri di Natale alle alte cariche dello Stato e ai leader dei partiti, ha improvvisamente deciso, a pochi minuti dalla mezzanotte, di utilizzare il social network dei cinguettii da 140 caratteri per annunciare il suo impegno politico per il nuovo anno.
Il profilo di Monti, aperto da pochissimo (così come quello del Pontefice che esiste da un paio di settimane) recitava così: “Insieme abbiamo salvato l’Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. ‘Saliamo’ in politica”. Questo il contenuto, diviso in due cinguettii, pubblicato in Rete. Messaggio breve, ma forte: da notare innanzitutto l’utilizzo della parola “insieme”, che allude dunque se non a una lista Monti quantomeno a un’equipe, a una linea di pensiero, a un movimento; e poi la nobilitazione della parola “politica”, nella quale ci si impegna non “scendendovi” (come più volte usano dire taluni uomini politici del recente passato), ma “salendovi”.
Il tutto comunque avviene a soli due giorni dalla presentazione della famigerata agenda Monti, all’interno della quale è contenuto il programma (eventuale) per il prossimo esecutivo.