Casca a fagiolo. Anzi, con un mese di anticipo, passata quasi sotto silenzio allora, ma più che attuale oggi. All’indomani delle critiche ricevute dalla Germania al premier italiano Mario Monti, il Wall Street Journal rispolvera un’intervista rilasciata dal presidente del Consiglio una trentina di giorni fa, e rilancia il proprio sostegno all’operato del suo governo tecnico: “The italian job: Premier Talks Tough to Save Euro”: “Il compito dell’Italia: il premier parla duro nel tentativo di salvare l’euro”, spiega il quotidiano finanziario statunitense che dedica oggi due pagine a Monti.
“La sua natura disciplinata è più tedesca che italiana”, prosegue il Wsj prendendo posizione a favore del premier nella diatriba con la Germania dopo l’intervista a Der Spiegel, mentre il suo senso dell’umorismo “è decisamente più britannico”. Con lo stesso senso dell’umorismo, probabilmente, Monti aveva usato toni particolarmente forti nel corso dell’intervista di un mese fa allo stesso Wsj: “Se il precedente governo fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di simile”.
Monti aveva anche aggiunto: “Spero che il mio governo possa aiutare gli italiani a modificare la loro mentalità. Questo non vuol dire – ha aggiunto – che io voglio sostituire la mentalità degli italiani con quella dei tedeschi. Ma ci sono alcuni aspetti dei comportamenti italiani, come per esempio la solidarietà spinta fino a livello di collusione, che sono alla radice di cose come l’evasione fiscale, che il mio governo sta combattendo con impegno e strumenti senza precedenti”.
Oltre che certe abitudini della vita politica: “Ho sempre pensato che la pratica della concertazione sia stata seguita in modo troppo estensivo nel passato. La concertazione è come il dentifricio, se non metti il tappo fuorisce”, ha sottolineato ironicamente Monti, ricordando tuttavia: “So che parlare con i partiti, come io faccio anche se non troppo spesso, viene considerato da molti come una ‘contaminazione’. Ma credo che abbiamo imparato la nostra lezione. Guardi, invitare i vertici dei partiti politici a cene di lavoro è qualcosa che il presidente Obama, per esempio, fa continuamente. E ci sono persone che pensano che i partiti italiani siano messi così male che non ci boccerebbero in Parlamento. Ma io non ne sono così convinto perché il risultato di un voto parlamentare, in certe circostanze, può essere imprevedibile. E dunque se le misure venissero bocciate, cosa accadrebbe il giorno dopo? Sarebbe responsabile da parte mia consentire ciò? Sarebbe come mettere il mio orgoglio personale, nel non parlare con i partiti, davanti agli interessi nazionali”.
“La mia aspirazione non è essere amato. Ma che il mio governo sia rispettato e credibile. Il mio lavoro – aveva ancora spiegato il premier – è trasformare la mia popolarità, che inizialmente era intorno al 72% e ora è intorno al 40%, in impopolarità attraverso le misure necessarie. Qualcuno dice che ho fatto meno sulle liberalizzazioni perchè non volevo essere odiato dai farmacisti, ma non è vero – puntualizza Monti -. Ho solo calcolato qual era il minimo consenso necessario tra i partiti politici affinchè le leggi passassero”.
Le dure parole di Monti, in particolare la frecciata al precedente governo sullo spread, hanno subito scatenato le reazioni del mondo politico. In particolare quella del partito di maggioranza, il Pdl, che attraverso il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto ha così attaccato il premier: ”Abbiamo l’impressione che il presidente Monti dovrebbe avere una maggiore sobrietà nelle sue interviste a giornali esteri, ieri a ‘Der Spiegel’ e oggi (in realtà un mese fa, ndr) al ‘Wall Street Journal’. Capiamo che gli può risultare sgradito il fatto che il saliscendi degli spread sta avvenendo anche durante il suo governo e che ciò può averlo innervosito, ma questo non giustifica una provocazione tanto inutile quanto stupida che rinviamo al mittente, comprese le giustificazioni di Palazzo Chigi. Crediamo che il momento sia così serio da non consentire questi inaccettabili e gratuiti esercizi polemici fatti nei confronti di chi sta appoggiando lealmente il suo governo”.
Le dichiarazioni di Cicchitto hanno poi portato Monti a diffondere un comunicato stampa pacificatorio: “Il presidente del Consiglio, Mario Monti, come ha chiarito in un colloquio telefonico con il presidente Silvio Berlusconi, è dispiaciuto che una banale e astratta estrapolazione di tendenza di valori dello spread, che era contenuta in un colloquio di ampio respiro con il Wsj, sia stata colta come una considerazione di carattere politico, il che non rientrava per nulla nelle sue intenzioni”, si legge in una precisazione diffusa da Palazzo Chigi, pochi minuti dopo la dura presa di posizione anche del segretario del Pdl, Angelino Alfano che aveva definito inaccettabili le parole di Monti e aveva invitato il presidente del Consiglio a spiegarsi “se ci riesce” al più presto.
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