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Monti, a giorni un altro “piccolo” decreto per la crescita

“Provvederemo nei prossimi giorni a un altro piccolo concentrato di misure per la crescita: propongo di non chiamarlo semplicemente decreto sviluppo, ma di inscriverlo in una operazione crescita, che la gente dovrà valutare nel complesso, di cui è un tassello, non è la prima cosa che viene fatta per la crescita. Ma ci vuole tempo perché questi provvedimenti diano frutti”. Lo ha annunciato il premier Mario Monti parlando in aula alla Camera durante un’informativa urgente.

Quanto all’incontro di ieri sera a Palazzo Chigi con i leader di maggioranza Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, “ho ritenuto di esporre loro con chiarezza la situazione – ha spiegato il Premier – che presenta aspetti positivi ma anche tensioni nei mercati molto, molto gravi e che ri-toccano l’Italia. Il suggerimento che ho dato ai capi dei partiti che sostengono il governo è quello, se possibile, di un’intensificazione dell’azione in particolare per quanto riguarda i tempi. Ci sono delle decisioni che sono nelle aule parlamentari e tutto quello che sarà possibile fare per portare a conclusione il più rapidamente possibile, gioverà a togliere quell’idea di ‘mezza cottura’ che consente agli osservatori non sempre benevoli verso l’Italia di dire ‘sì la riforma è buona, ma chissà se il Parlamento la approverà'”.

CRESCERE PER EVITARE IL CONTAGIO

In ogni caso “siamo molto sereni per il modo in cui l’Italia oggi si presenta nel quadro internazionale e ai mercati internazionali – ha detto ancora Monti -. Le banche sono molto stabili e persino, per strano che possa sembrare, ma altri Paesi stanno molto male su questo fronte, un tasso di disoccupazione più basso di altri Paesi europei”. Lo spread “è ancora così alto perché il debito è molto alto, e per un po’, pur scendendo, resterà molto alto. L’Italia è apprezzata per le decisioni che ha preso, ma soprattutto quel che preoccupa i mercati e le agenzie di rating è la scarsa crescita”. Con le misure per la crescita “gli stessi mercati riterranno più sostenibile la finanza pubblica, i tassi scenderanno e le imprese saranno più facilitate negli investimenti. Questo metterà più al riparo dai contagi”. 

NO ALLE PRESSIONI PER CHIEDERE AIUTO

“Tra i primi obiettivi verso l’Ue – ha continuato il Professore – abbiamo voluto mostrare con azioni nel nostro Paese di non aver bisogno della protezione paralizzante di altri, e posso rivelare che abbiamo ricevuto consigli paterni e qualche volta anche materni da parte di chi ci diceva di chiedere l’appoggio del Fondo salva stati o del Fmi. Abbiamo preferito che il Paese cercasse di fare da sé, non perché sia disdicevole essere assistiti, ma perché abbiamo visto, ora la Spagna ce l’ha per le banche, che l’assistenza generalizzata vuole dire la cosiddetta troika, termine russo che in salsa europea vuole dire vedersi seduti, quasi come governatori collettivi, l’Ffmi, la Bce e la Commissione europea”. 

ALFANO: SOSTEGNO PIENO, LO USI PER FERMARE LA MERKEL

“Lei ha il sostegno delle principali forze parlamentari del Paese, che credo all’unisono le diranno che ha un mandato pieno – ha replicato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, dopo l’informativa del presidente del Consiglio -. Noi tifiamo Italia e quando a fine mese lei sarà a Bruxelles noi saremo idealmente lì con lei perché crediamo che lei possa svolgere un ruolo importante. Usi questo consenso e dica alla Merkel che se la Germania continua in quella direzione, per quanto lei sia volenterosamente vicino ai temi della Germania, il Parlamento italiano potrebbe avere delle reazioni a una certa politica. Usi questo consenso e farà bene al suo governo, al Parlamento, ma soprattutto all’Italia”.

BERSANI: SERVONO INVESTIMENTI

Anche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, ha garantito  “sostegno pieno, e vorrei dire a qualche facile commentatore che qui non ci sono palle al piede, ma persone che si stanno caricando di una mediazione difficile nel paese. Vengano con me i commentatori facili e vedranno quant’è difficile”. Bersani ha chiesto poi un “riallineamento delle prospettive del pareggio” perché “abbiamo bisogno di investimenti. Non project bond che arriveranno quando arriveranno ma investimenti già domani, intervenendo sulla domanda interna per non far cadere l’economia”.

CASINI: MOZIONE UNITARIA DELL’ITALIA A CONSIGLIO UE

Per Casini “Monti è in grado di rappresentare le nostre ragioni in Ue. Propongo una mozione unitaria del Parlamento italiano per chiedere più Europa, per ritrovare le ragioni fondamentali dell’Ue, per rilanciare l’unione politica e monetaria europea, non c’è scampo a questo, il resto sono solo rattoppi al vestito, ma il problema è cambiare il vestito”.  “Siamo convinti di appoggiare non con acriticità ma con convinzione il governo e lo sforzo che si sta facendo”, ma “credo che nuove manovre in questo momento non possano servire al nostro Paese. Ancora più rigore ci ucciderebbe”, ha concluso.

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